domenica 12 marzo 2017

PUBBLICHERO' TRE RIFLESSIONI PREZIOSE DI BEPPE MANNI: OGGI LA PRIMA

Per non sapere né leggere né scrivere

600 professori universitari denunciano: i giovani non sanno più scrivere ed esprimersi in un italiano corretto. Lo hanno sperimentato leggendo migliaia di tesi. E’ indispensabile re-insegnare a scrivere attraverso esercizi di “dettato ortografico, riassunto, comprensione del testo, conoscenza del lessico, analisi grammaticale e scrittura corsiva a mano”. Abbiamo due grandi maestri. Tullio De Mauro morto recentemente e Don Milani del quale si ricorda proprio quest’anno il cinquantesimo della morte. Si sono battuti per affermare l’importanze del saper scrivere ed esprimersi in modo appropriato, comprensibile e corretto. La “lingua” è uno strumento di emancipazione personale e affermazione sociale. Ad esempio: molte aziende solo leggendo i CV (curriculum vitae) scartano una domanda se è scritta “scorrettamente”.
Le responsabilità non sono solo degli insegnanti che lottano titanicamente in condizioni di grandi difficoltà per mancanze di mezzi, taglio di ore, presenza di stranieri (specie alle elementari). Ma specialmente la devastante filosofia delle tre I di berlusconiana memoria: impresa, Internet e Inglese. Mancava la quarta I di Italiano. Si dà maggiore importanza alle lingue straniere, alle materie scientifiche, agli studi tecnici, e pratici (vedi ad esempio l’esplosione dei corsi di cucina), allo Sport. Si ha l’impressione che siano più spendibili a livelli professionali immediati. L’insegnamento della buona scrittura, della letteratura italiana, della storia, della filosofia e dell’arte, sono in sofferenza.
E poi i nuovi linguaggi, stanno assassinando la nostra bellissima lingua. L’invasione dell’Inglese, ormai passato nella lingua scritta senza che ci si premuri nemmeno di tradurre. Il parlato televisivo di pseudo attori e giornalisti. E specialmente i nuovi linguaggi dei comunicatori elettronici, criptici e incomprensibili, accompagnati da simboli e grafiti che riportano a una comunicazione essenziale, imprecisa e primitiva. Senza nemmeno l’accompagnamento di mugolii, muggiti e smorfie che servivano ai popoli selvaggi per completare la comunicazione. Il lavoro degli insegnanti deve essere sostenuto da una politica culturale dei giornalisti, letterati, operatori della TV, genitori. Attraverso l’invito alla lettura, alla scrittura e alla recitazione ecc. Corsi di post scuola per giovani e adulti.
Nell’Università popolare di Formigine ad esempio un corso di scrittura è seguito da trenta studenti giovani adulti che si sono appassionati e scrivono testi che vengono pubblicati e letti pubblicamente. Si pensa anche di fare un corso mattutino e uno serale di “Nuova scuola Elementare”. Una maestra in pensione offrirà per chi lo desidera la possibilità di re-imparare a leggere e a scrivere. Lezioni di un’ora con dettato, lettura e racconti storici.
Beppe Manni, Modena 12 marzo