mercoledì 22 marzo 2017

Qualcosa di buono c'è

Un "maggiordomo" alla Ferrero

Mentre il welfare statale è in crisi, cresce il welfare aziendale

 

In un momento in cui il welfare statale è in crisi, le strade del welfare d'impresa si moltiplicano. Le imprese "lungimiranti" hanno infatti capito che il welfare migliora il clima aziendale e le relazioni sindacali, arricchisce il numero dei benefit per i dipendenti con costi ridotti per l'azienda rispetto ad aumenti salariali, aumenta la produttività e tutela il potere d'acquisto dei salari dei lavoratori. Infine migliora la reputazione delle aziende, che escono dai confini d'impresa e si aprono al territorio.

In questo quadro il gruppo dolciario FERRERO costituisce un esempio significativo.

Il programma "Ferrero Care", che parte nel 2007, e il progetto di conciliazione vita-lavoro "Ferrero Pass", uno dei migliori piani di welfare interno ad una azienda in Italia, avviato fin dal 2009, forniscono lo spunto per una serie di iniziative volte a  favorire il giusto equilibrio tra impegni lavorativi e ruolo di genitori, ottimizzando al meglio la gestione del tempo e semplificando i processi commerciali per ritagliare più spazio da destinare alla vita privata. Tra i servizi all'interno l'azienda offre: l'asilo nido, aperto anche ai figli dei non dipendenti, giornate in azienda dedicate ai bambini, la mensa, luoghi di relax aziendali, la palestra, orari flessibili, l'abolizione dell'obbligo di timbrare il cartellino, lo smart working da casa. Il contratto integrativo prevede part-time per neomamme e neopapà, permesso straordinario per i papà in occasione della nascita dei figli, servizio di consulenza pediatrica gratuito. Permessi per accompagnare i figli alle visite mediche specialistiche e sussidi per i figli che si iscrivono all'Università o che vogliono fare uno stage all'estero in una società del gruppo. In caso di morte di un dipendente, l'azienda corrisponde agli eredi una somma pari a tre annualità di retribuzione lorda.  

Nel 2014 l'azienda ha introdotto, sempre a beneficio dei dipendenti, la possibilità di costruire un 'carrello welfare' personalizzato sulle esigenze del singolo, attraverso un bonus individuale spendibile per servizi e prestazioni che spaziano dal rimborso delle spese per l'istruzione dei figli, alla baby sitter, dagli abbonamenti alla palestra, all'assistenza sanitaria e domiciliare per familiari anziani. Per i trasporti, la navetta e il sostegno al car sharing.

E da oggi una nuova opportunità per i dipendenti albesi: il "maggiordomo aziendale", che si accolla gratuitamente le commissioni che i dipendenti fanno fatica a sbrigare, da quelle postali (pagamento bollette, ritiro raccomandate) alle pratiche amministrative (richiesta certificato di nascita, ritiro analisi mediche) e a piccole commissioni come acquisto di farmaci e prodotti, servizi di lavanderia, sartoria e calzolaio.

Anna Maria Olivero


(da Insonnia, mensile di confronto e ironia, Racconigi marzo 2017 - contatti@insonniaracconigi.it)