martedì 14 marzo 2017

TERZA RIFLESSIONE DI BEPPE MANNI

Con un amico che non ti tradisce mai
Ho visto su una panchina una ragazza che non trappolava con lo smartphone: leggeva un libro.
Non è sufficiente saper ben scrivere e ben parlare, ma è necessario leggere.

Niccolò Machiavelli nel 1513 in esilio a San Casciano, scriveva a un amico confessandogli che l'unica consolazione era il colloquio con i grandi del passato attraverso la lettura dei libri: “Durante il giorno devo questionare con i contadini, discutere con i commercianti di legna e poi vado a giocare a morra all'osteria e urlo e bestemmio. Ma venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio e in sull'uscio mi spoglio quella veste contadina piena di fango e di loto e mi metto panni reali e curiali e rivestito condecentemente entro nelle antique corti delli antiqui homini; dove da loro ricevuto amorevolmente mi pasco di quel cibo che solum è mio e che io nacqui per lui. Dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni e quelli per la loro umanità mi rispondono. E non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, dismentico ogni noia non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte, tutto mi trasferisco in loro".

Quando leggi un libro è come se tu parlassi con un amico
che è lontano o ha vissuto prima di te. Il libro è un compagno che scegli tu, è paziente, non ingombrante, ti accompagna ovunque in viaggio, sul treno, nelle sale d'attesa. A letto prima di dormire ti regala un pensiero buono e abita i tuoi sogni. E' silenzioso, ti aspetta. Se vuoi ti ripete le parole. Ti dona consolazioni senza volere niente, nemmeno una risposta. Con un libro non sei mai solo. Nei libri è conservata la memoria della storia passata, le conoscenze di tutti gli uomini, la saggezza e la sapienza degli antichi. Nel romanzo Farenheit 451, il dittatore del paese per sottomettere definitivamente i cittadini, vuole cancellare la loro memoria collettiva e ordina di bruciare tutti i libri. Allora i 'resistenti' si impegnano ad imparare a memoria libri o parti di essi per potere tramandare ai figli il sapere antico che altrimenti andrebbe disperso.


Il libro ti aiuta a pensare e riflettere: è l'antidoto principale all'invasione della televisione, di internet e dei cellulari, bevitrici di cervelli e livellatori di anime.
E’ piccolo, lo porti dove vuoi; tace e ti parla solo quando lo interroghi; anche a letto è sempre a tua disposizione senza chiederti niente; ti consola e ti ama. E’ utile avere a disposizione un quaderno dove, alla fine della lettura posso fare una piccola recensione del libro letto, annotando il titolo, l'autore, l'edizione, la data, facendo un riassunto e scrivendo le mie impressioni. Ma anche, durante la lettura, posso annotare frasi, riflessioni, per non disperdere quello che mi ha aiutato a pensare e vivere. Leggere è piacevole, riposante, nutre l’anima.
Beppe Manni 12 marzo 2017