lunedì 20 marzo 2017

Una strategia di superpotenza

È il "sogno cinese" del presidente Xi Jinping, come enunciato nel vertice afroasiatico di Giacarta nell'aprile del 2015. Xi in quella occasione ha promesso di invitare 100mila cooperanti africani in Cina nei cinque anni successivi, e di destinare, da qui al 2018, 18mila borse di studio in più agli studenti del continente. Ma anche di eliminare i dazi doganali sul 97 per cento dei prodotti provenienti dall'Africa e di impegnarsi maggiormente nelle operazioni di mantenimento della pace, con lo stanziamento di 100 milioni di dollari in favore di una forza di reazione rapida dell'Unione africana. La Cina ha investito anche 121 milioni di dollari per la lotta contro il virus Ebola nel 2014.

Dietro il successo degli Istituti Confucio c'è una strategia da superpotenza che si dispiega, una Cina che ormai vuole essere presente su tutti i fronti. E il metodo porta già i suoi frutti: quando fu rapito un quadro della China Nuclear Engieering in Niger, nel 2007, le autorità di Pechino per negoziare si rivolsero a un influente uomo d'affari locale. Aveva studiato in Cina. (L'Obs 2016, traduzione di Fabio Galimberti).

Isabella Mayault, 11 marzo 2017