sabato 8 aprile 2017

NON HAI AMICI? A TOKYO PUOI AFFITTARLI E SFOGGIARLI SUI SOCIAL

TOKYO. Per Schopenhauer, un individuo è ciò che è, ciò che ha e ciò che rappresenta. Nel mondo digitale giapponese questo terzo aspetto e particolarmente sentito. Ne è una prova il fiorire di agenzie che forniscono "modelli"- maschi e femmine, di bell'aspetto, vestiti che sembrano appena balzati fuori dalle vetrine dei migliori negozi - da affiancarti per foto e video glamorous in feste di laurea, matrimonio (anche divorzio), compleanni, sanvalentini e altre cerimonie. Il cliente non deve fare altro che postare su tutti i social network immagini di sé, attorniato da entusiastici "amici", con sorrisi smaglianti, la coppa di champagne in una mano e l'immancabile segno di vittoria nell'altra. Roba da rendere livide di invidia un sacco di amiche («Ma chi l'avrebbe mai detto?»), e anche da attirare l'attenzione di manager in cerca di candidati "vincenti" («Sembrava così scialbo. Risentiamolo!»). La prima agenzia ad avere l'intuizione è stata la Studio Innovation Inc. di Tokyo, che ha avuto un immediate successo nonostante una tariffa non proprio economica: l'equivalente di circa mille euro per ogni "intervento". «Uno dei primi clienti, una donna manager trentenne di una grande azienda, ha chiesto l'invio di una dozzina di figuranti maschi e femmine suoi coetanei per la sua festa di nozze, snobbata da troppi amici» racconta Yuichi Ishii, presidente dell'agenzia. «"Mi avete salvata da una brutta figura sociale" ci ha ringraziato calorosamente». Allo Studio Innovation hanno fatto subito seguito diverse agenzie tra cui la Client Partners, con personale solo femminile. Una recente richiesta è giunta loro da parte di un'impiegata di un'azienda di Tokyo, che ha chiesto tre figuranti donne per la sua festa di compleanno di sole donne. «Gli affari vanno a gonfie vele» ha dichiarato Maki Abe, presidente della Client, «ma onestamente mi preoccupa vedere quanti giovani donne e uomini siano incapaci di crearsi una rete di veri amici e debbano ricorrere ai nostri servizi».
«I giovani hanno sempre meno amici e temono che questa loro incapacità di comunicazione con i coetanei sia svelata» ha commentato la nota sociologa Megumi Ushikubo. «Chi non ha amici è un perdente. Meglio affittarli. Almeno si salva l'apparenza» sospira Yoshi T., 23enne  di Osaka, uscendo  dall'agenzia dove ha appena prenotato due coppie di "amici" per  festeggiare la sua festa di laurea.
Silvio Piersanti

(Il Venerdì, 24 marzo 2017)