domenica 23 aprile 2017

PREDICAZIONE DURANTE L'EUCARESTIA DI QUESTA MATTINA

DAL LIBRO DI NEEMIA  CAPITOLO 8, 1-12

1Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza che era davanti alla porta delle Acque; dissero poi ad Esdra lo scriba, che portasse il libro della legge di Mosè che l'Eterno aveva dato a Israele.
2Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, donne e di tutti quelli capaci di intendere.
3Quindi lo lesse sulla piazza che sta davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar del giorno fino a mezzogiorno, davanti agli uomini, alle donne e a quelli capaci di intendere; e le orecchie di tutto il popolo stavano attente al libro della legge.
4Esdra, lo scriba, stava su una tribuna di legno che avevano fatto per l'occasione. Accanto a lui stavano, a destra, Mattithiah, Scema, Ananiah, Uria, Hilkiah e Maaseiah, a sinistra, Pedaiah, Mishael, Malkijah, Hashum, Hashbaddana, Zaccaria e Meshullam.
5Esdra aprì il libro alla presenza di tutto il popolo, perché stava più in alto di tutto il popolo; come l'aperse, tutto il popolo si alzò in piedi.
6Esdra benedisse l'Eterno, il grande DIO, e tutto il popolo rispose: Amen, amen, alzando le mani; poi s'inchinarono e si prostrarono con la faccia a terra davanti all'Eterno.
7Jeshua, Bani, Scerebiah, Jamin, Akkub, Shabbethai, Hodijah, Maaseiah, Kelita, Azaria, Jozabad, Hanan, Pelaiah e i Leviti aiutavano il popolo a capire la legge, mentre il popolo stava in piedi al suo posto.
8Essi leggevano nel libro della legge di DIO distintamente, spiegandone il significato, per far loro capire ciò che si leggeva.
9Nehemia, che era il governatore Esdra, sacerdote e scriba, e i Leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: Questo giorno è consacrato all'Eterno, il vostro DIO, non fate cordoglio e non piangete!. Tutto il popolo infatti, ascoltando le parole della legge, piangeva.
10Poi Nehemia disse loro: Andate, mangiate cibi squisiti e bevete vini dolci, e mandatene porzioni a chi non ha nulla di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro. Non rattristatevi, perché la gioia dell'Eterno è la vostra forza.
11
I Leviti tenevano zitto tutto il popolo, dicendo: Tacete, perché questo giorno è santo. Non rattristatevi!.


12Allora tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandar porzioni ai poveri e a festeggiare con grande esultanza perché avevano compreso le parole che erano state loro spiegate.

Questo libro lo abbiamo letto qualche anno fa e mi è capitato sotto mano una riflessione che avevo fatto allora su questi pochi versetti. Mi sembrano attuali e stimolanti.
Intanto provo a darvi qualche notizia storica su questo libro del Primo Testamento.
Il libro di Neemia è strettamente legato al libro di Esdra, ne è la continuazione. Esdra racconta la ricostruzione del tempio in seguito all'editto di Ciro re di Persia dopo il ritorno dei deportati in Babilonia.
Mentre il testo di Neemia racconta la ricostruzione delle mura di Gerusalemme caldeggiata dal re di Persia Artaserse venuto dopo Ciro..
In realtà il libro parla anche della ricostruzione di una identità di fede.
In questo capitolo si narra di Neemia che diventato governatore di Giudea vede un popolo stanco, demoralizzato, in miseria. Tornato alla propria terra dopo un periodo di esilio che, sia pure diverso della schiavitù in Egitto è però stato vissuto da molti come un fallimento. Si può immaginare lo stato d'animo
di queste persone che si ritrovano a dover iniziare da capo tutto quanto: era urgente trovare le energie, la fiducia, il coraggio di riprendere un cammino di fedeltà e di coinvolgimento.
Come abbiamo sentito dal testo, Esdra, incaricato della lettura della Torah, è davanti a tutto il popolo, dice il testo "legge dall'alba fino a mezzogiorno”
Il popolo è attento, emozionato fino alle lacrime . Da tanto tempo si sentiva senza punti di riferimento e all'udire l'annuncio che Dio è ancora vicino, il popolo si sciolse in lacrime come se si riaprisse un varco verso il futuro.
E qui succede secondo me una cosa molto bella . Le persone che in qualche modo avevano la responsabilità della comunità e si erano impegnati per rendere più facile il ritorno, davanti al pianto del loro popolo assumono un atteggiamento di consolatori. Hanno per il popolo parole di conforto e di incoraggiamento e molta tenerezza. “Non dovete essere tristi, dovete fare festa” per ben tre volte a turno viene ribadito questo concetto dagli animatori : in particolare è ribadito l'urgenza di fare festa nella condivisione.

Questo messaggio mi sembra  molto attuale anche per noi: sono naufragate molte speranze nel mondo e nella chiesa eppure il messaggio biblico ci dice che ogni giorno si può ripartire e ricominciare.


Fiorentina Charrier, Comunità cristiana di base di Via Città di Gap,13 - Pinerolo.