venerdì 28 aprile 2017

RICORDIAMO LA NOSTRA UMANITA'


“Io credo che la condizione nuova in cui siamo trovi luce in una prospettiva morale che fu perfettamente espressa nel 1955 dall'appello promulgato a cura di Bertrand Russel con la firma di grandi scienziati del tempo, tra cui il tante volte citato Albert Einsten.
In questo appello c'è una conclusione illuminante: “Noi rivolgiamo una appello da esseri umani a esseri umani. Ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto. Se sarete capaci di farlo vi è aperta la via di un nuovo paradiso, altrimenti è davanti a voi il rischio della morte universale”. Queste parole: “ Ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto” sono di grande importanza. Che cosa è il resto? Il resto che sta accanto o sopra la nostra comune umanità?
Il resto è che noi siamo bianchi o neri, che siamo dell'Est o dell'Ovest, del Nord o del Sud: questo è il resto. E' un sovrappiù, è una specificazione che non modifica affatto la nostra comune umanità, perché il rischio estremo a cui siamo arrivati ci costringe a mettere in primo piano una nostra qualità che un tempo rimaneva sottintesa, irrilevante: il nostro essere membri della specie umana.
Il nuovo umanesimo che dovrebbe nascere dalle condizioni che abbiamo esaminato non è l'umanesimo basato sulla cultura, sullo sviluppo delle lettere, sulla diffusione di una visione filosofica, no; è un umanesimo molto semplice e primordiale, che io amo esprimere in un ideale di comunione creaturale. Dobbiamo cioè stringerci gli uni agli altri, tutti noi creature, in un senso di nuova responsabilità che trova il suo punto di riferimento nella custodia della nostra sopravvivenza.
L'uomo ritrova le sue misure umane scendendo in basso, prendendosi a cuore le condizioni elementari della sua esistenza biologica. Mi pare di trovare qui una specie di applicazione di un concetto evangelico: solo se scendiamo in basso salviamo i valori che sono in alto; solo se scendiamo in baso, cioè, a questa premura per la solidarietà biologica tra le creature, salveremo la cultura, l'arte e tutto il resto. Se noi ci dimenticheremo di questo ricordandoci troppo del “resto”, andremo verso la morte universale”.

Ernesto Balducci (da Qualevita 171)