venerdì 12 maggio 2017

ALLA MENSA CON GESÙ

T. Gesù era a tavola con i dodici in quella notte piena di congiura. Ormai era chiaro: bisognava pagare con la vita le cose fatte, dette ed insegnate. Il cuore di Gesù faceva i conti con la paura, ma egli concentrò il suo amore e le sue forze e, volgendosi ai discepoli e alle discepole, dopo aver lodato il nome Santo di Dio, diede a ciascuno e ciascuna di loro un pezzo di pane dicendo: "Prendete e mangiate. Questo pane spezzato è il segno della mia vita. Quando farete questo, lo farete per ricordarvi di me, di ciò che ho fatto e detto". Poi prese la coppa del vino e ne porse da bere a tutti e tutte, dicendo: "Questo calice è il segno dell'alleanza nuova che Dio ha stipulato con l'umanità; non dimenticate che a me la fedeltà è costata fino al sangue".

1. O Dio, Ti preghiamo perché nella vita quotidiana
questo gesto di comunione è da noi sovente contraddetto:
diciamo di condividere, ma non portiamo insieme i pesi;
anche le gioie rimangono consumazioni individuali.

2. Insegnaci Tu la strada per cambiare decisamente,
donaci la forza delle grandi rotture come dei piccoli passi.
Liberaci soprattutto dalla tentazione della via facile,
perché possiamo vivere nella vera libertà che ci doni.
Insegnaci a far posto, nella nostra vita, ad ogni persona,
per superare le barriere che la nostra società costruisce.

T. O Dio, accogli le speranze operose e combattive
di tutti e tutte coloro che dedicano la vita alla liberazione.
Le difficoltà sono il pane di ogni giorno
e sovente siamo tentati e tentate di perdere la speranza.

1. Possano, o Padre, fiorire nella nostra vita
le scelte che Tu attendi da ciascuno/a di noi.
Possa, o Madre, la nostra esistenza irradiare gioia e speranza,
per contagiare di gioia e di felicità chi ci incontra.

2. Che nessuno/a di noi ritorni indietro dalle scelte evangeliche
ma diventi capace di compierne altre:
soprattutto che nessuno/a si fermi soddisfatto/a a metà strada,
perché la vita è un esodo, un cammino senza sosta.

1. Tu vedi come stentiamo a diventare comunità,
a costruire rapporti come fratelli e sorelle,
come non sappiamo mettere tutto il cuore per l'Evangelo.

2. Sì, la comunità è opera Tua e noi lo sappiamo:
ma questo non ci dispensi mai dalla fatica di costruirla.
Convertici alla fatica della corresponsabilità attiva.

T. Dio, fossimo capaci di cantarti a mille voci il nostro amore!
Fossimo capaci di vedere tutte le cose belle!
Tu allora saresti la nostra gioia d'ogni giorno
e anche il nostro cuore celebrerebbe una Pasqua senza fine.