Carezza deriva da "carus". E' il gesto con cui sfioriamo con tenerezza il volto, il corpo delle persone con le quali viviamo un affetto intenso, un amore tenero e pieno di fiducia.
Quanto bisogno ho di carezze; quante ne ho ricevute e fatte...Non potrei vivere senza lasciarmi accarezzare e senza accarezzare, anche e soprattutto alla mia bella età.
La carezza è un gesto in cui si esprime una intensità affettiva "sollevatrice e guaritrice".
A volte qualche carezza e qualche abbraccio ci aiutano a ridirci che siamo creature vive e preziose. Le carezze mi arricchiscono quando le faccio e quando le ricevo.
Quella "pressione" lieve, lenta e progressiva permette a chi accarezza e a chi è accarezzato di accogliere lentamente e in profondità l'espressione e l'emozione della tenerezza.
Non posso non pensare a Gesù di Nazareth, al suo accarezzare e lasciarsi accarezzare, alle sue mani che, toccando, invitano a vivere e a volersi bene.
Eppure, nel mio vivere quotidiano e nel mio impegno pastorale, incontro tante persone le cui mani non hanno imparato ad accarezzare e i cui volti non sono mai stati accarezzati.
Franco Barbero