martedì 2 maggio 2017

DIO, I POVERI E L'OBLIO

Un miliardario benediceva Dio prima di ogni pasto per i benefici di cui aveva colmato la sua famiglia. Egli credeva in un Dio che, interessato ai nostri successi, li favorisce. Non faceva che seguire la follia di un'epoca in cui non si adora altro che la forza. Ci sono sempre stati ricchi e poveri. Sempre ce ne saranno. La novità del nostro tempo è che i poveri sono considerati responsabili della loro sciagura e, in quanto tali, disprezzati. Per secoli si è pensato che Dio stesse, pallido e silenzioso, vicino a quelli che non avevano alcun bene. Questo pensiero dava alla povertà la vibrazione di un'icona. Esso la illuminava come una fiamma posta dietro ad un fiore. Oggi non lo si pensa più e non ci sono più parole per esprimere quest'infaticabile presenza dell'amore.
Dio come i poveri è caduto nell'oblio.
Christian BOBIN

(da Qualevita 171)