venerdì 19 maggio 2017

E Muraro attacca i 5Stelle “Emergenza annunciata, sono degli incompetenti”

ROMA. «Si sapeva da mesi che Roma sarebbe andata in emergenza, ma purtroppo non è stato fatto niente. Colpa di una classe dirigente improvvisata, che non conosce la città». Lancia accuse pesanti l'ex consulente Ama Paola Muraro, per cinque mesi assessora all'Ambiente della giunta Raggi. «La verità», dice, «è che io avrei voluto mettere mano all'intreccio perverso fra politica e malaffare, ma mi hanno fatta fuori».
Come fa a dire che l'emergenza era prevista?
«Tutti sanno, anche i bambini, che a Roma - dove il ciclo è fragile e precario - c'è una stagionalità, ci sono dei picchi di produzione dei rifiuti, che iniziano a Pasqua per arrivare al culmine tra maggio e luglio. La capacità impiantistica della città può trattare 3mila tonnellate al giorno di indifferenziata, quindi il sistema regge se tutto funziona bene. Ma ciclicamente, proprio nel periodo di picco, gli impianti vanno in sofferenza e ne risente tutto il servizio».
Anche lei pensa al complotto?
«Dico solo che in Ama ci sono dirigenti che stanno lì da 20 anni. E che puntualmente si fanno trovare impreparati. Se si rompe un macchinario, bisogna intervenire subito, ma Ama non ha manutentori, usa ditte esterne. Facile gridare al sabotaggio. Vedrà la Procura, io non ci credo».
Non sarà pure colpa degli impianti vecchi e insufficienti?
«Se si cominciasse a lavorare seriamente sulla differenziata, basterebbero. Roma tra il 2012 e il 2016 ha ricevuto 150 milioni per aumentarla, ma è rimasta al palo. Dove sono andati a finire quei soldi? Quando una comincia a chiederselo, viene fatta fuori».
Lei è stata fermata? E da chi?
«Da un sistema che vuol continuare a fare affari senza rendere conto di nulla. Sul mercato globale l'indifferenziata costa tre volte più della differenziata. Certo, dopo l'avviso di garanzia, ho scontato anche il codice etico del M5S, che però è valso solo per me».
Zingaretti chiede al Comune di indicare nuovi impianti, Raggi sostiene che non servono perché nel 2021 Roma arriverà al 70% di differenziata...
«Ho apprezzato la Regione che, con la determina 119/2016, aveva individuata il fabbisogno impiantistico anche di Roma Capitale. Con me l'Ama avrebbe realizzato mini-isole ecologiche, 4 impianti di compostaggio e una piccola discarica di servizio. Ma poi hanno bloccato tutto».
Chi l'ha succeduta ha fatto scelte diverse?
«La Montanari dice che non c'è bisogno di impianti in un sistema ottimale. Ma bisogna arrivarci. Lei viene da una città più piccola di un municipio romano. Occorre avere la competenza e la conoscenza di tutto il sistema».
Quindi il M5S ha sbagliato?
«La classe dirigente non si improvvisa, su questo i 5S hanno un problema enorme, è troppo politicizzata. Un dg di Ama che guadagna 240mila euro, venendo da una realtà grande quanto un condominio, poteva andar bene in via transitoria».
Bina è di nomina Casaleggio, Montanari di Grillo.
«Non si può arrivare in un territorio e imporre scelte dall'alto. Bisogna andarci cauti. Perché se fallisci a Roma perdi il Paese».
Montanari ha chiesto aiuto?
«Assolutamente no. Credo che Grillo le abbia consigliato di non chiedermi nulla. Ma un po' di umiltà non fa mai male».
Giovanna Vitale

(la Repubblica 10 maggio)