sabato 20 maggio 2017

FEDE E OMOSESSUALITA'

Ho partecipato ieri venerdì 19 maggio ad Abbadia di Pinerolo all'incontro promosso dall'ufficio di pastorale giovanile della diocesi.
Ci sono andata come donna della comunità cristiana di base, con alcuni membri della "Scala di Giacobbe" ( Gruppo lgbt credenti) e con don Franco Barbero che dal 1963 è compagno di viaggio di molti omosessuali e molte lesbiche verso una fede adulta.
 Ho apprezzato molto il coraggio di dare vita finalmente a momenti come questo a livello diocesano.
Nella pratica comunitaria che ben conosco il confronto è essenziale e le differenze costituiscono un dono prezioso da favorire e non da guardare con sospetto.
Ma ho provato ed espresso durante l'incontro anche un certo disagio.... Mi è sembrato che si sia ancora sempre agli inizi del cammino: poca capacità di distinguere tra gerarchia cattolica e popolo di Dio. Così i credenti gay e lesbiche non si sentono quasi mai protagonisti veri della loro vita e della loro fede.
Proprio questo diventare autonoma ho imparato nei lunghissimi anni di lettura biblica nella mia comunità.
Un segnale positivo: erano in sala 5 preti e i pochi giovani presenti erano molto attenti.
Ma quanta strada resta da fare...
La nostra chiesa gerarchica ha bisogno di ascoltare gli omosessuali, ma omosessuali e lesbiche cristiane devono forse imparare a non chiedere permesso a nessuno per essere ciò che sono nella chiesa e nella società.
Tutto questo dovrebbe già essere patrimonio acquisito da almeno qualche decennio...
Spero di vederli domani alla veglia delle ore 17 a Pinerolo e altre volte al comitato cittadino contro l'omo-transfobia.
Fiorentina Charrier