Potenziamento dell'assistenza domiciliare e pazienti dirottati su altre strutture. Sono le misure decise dall'Asl di Torino per tamponare, non si sa con quale risultato, le difficoltà innescate dai lavori che hanno ridotto da quattro a due i centri diurni per i malati di Alzheimer, e quindi gli inserimenti di nuovi pazienti. Situazione segnalata ieri, sulla rubrica «Specchio dei Tempi», da Aldo Lo Turco: «A Torino esistono, sulla carta, tre strutture: via Farinelli, via Spalato e via Valgioie, ma è attiva solo quella di via Farinelli. Le altre due sono chiuse da moltissimo tempo per (ufficialmente) ristrutturazione ma (realmente) per mancanza di fondi e personale».
Malattia in crescita
Un problema che lo tocca da vicino, dovendo procedere all'inserimento di un parente malato di Alzheimer; e molti altri come lui. Stando agli ultimi dati della Regione, che ha aderito al piano nazionale demenze, in Piemonte sono almeno 75 mila i malati di Alzheimer a fronte di un dato nazionale che ne registra circa 600 mila in Italia (con stime di casi triplicati nei prossimi anni). E ancora: l'Alzheimer, da solo, vale 6 dei 10-12 miliardi che si stima rappresentino il costo annuale delle demenze complessivamente intese.
In realtà esiste una quarta struttura, in Via Schio: il che non leva nulla alla inaccessibilità dei centri diurni di via Spalato (pubblico ma dato in gestione ad una cooperativa) e Valgioie (privato). In entrambi i casi, precisano dall'Asl, la chiusura è stata decretata per la necessità di interventi di ristrutturazione ormai improrogabili.
Centri chiusi
In effetti in via Spalato un avviso, con riferimento alla Rsa, informa che «sono stati programmati i lavori per la realizzazione dei bagni all'interno delle stanze della Rsa, come previsto dalla normativa regionale vigente. I lavori verranno effettuati cercando di arrecare il minor disagio possibile agli ospiti, lasciando inalterati i servizi assistenziali previsti». È datato 29 novembre 2016.
Soluzioni alternative
Dall'Asl informano che i lavori, ad opera della cooperativa che ha in gestione la Rsa, sono stati appena terminati ed è partita la richiesta per ottenere l'autorizzazione all'accreditamento: i malati possono rivolgersi, evidentemente tramite chi li assiste, al valletta (un centro diurno, ma integrato); potenziata l'assistenza domiciliare. Lavori sostanzialmente conclusi anche in via Valgioie: in questo caso si attende l'accreditamento e 1'affidamento alla cooperativa di riferimento; i malati possono rivolgersi nel centro di via Schio (potenziata, di nuovo, l'assistenza domiciliare). Questa, ad oggi, è la situazione. Né è dato sapere, precisamente, quando queste strutture torneranno nuovamente accessibili.
Alessandro Mondo
(La Stampa 19 maggio)
Malattia in crescita
Un problema che lo tocca da vicino, dovendo procedere all'inserimento di un parente malato di Alzheimer; e molti altri come lui. Stando agli ultimi dati della Regione, che ha aderito al piano nazionale demenze, in Piemonte sono almeno 75 mila i malati di Alzheimer a fronte di un dato nazionale che ne registra circa 600 mila in Italia (con stime di casi triplicati nei prossimi anni). E ancora: l'Alzheimer, da solo, vale 6 dei 10-12 miliardi che si stima rappresentino il costo annuale delle demenze complessivamente intese.
In realtà esiste una quarta struttura, in Via Schio: il che non leva nulla alla inaccessibilità dei centri diurni di via Spalato (pubblico ma dato in gestione ad una cooperativa) e Valgioie (privato). In entrambi i casi, precisano dall'Asl, la chiusura è stata decretata per la necessità di interventi di ristrutturazione ormai improrogabili.
Centri chiusi
In effetti in via Spalato un avviso, con riferimento alla Rsa, informa che «sono stati programmati i lavori per la realizzazione dei bagni all'interno delle stanze della Rsa, come previsto dalla normativa regionale vigente. I lavori verranno effettuati cercando di arrecare il minor disagio possibile agli ospiti, lasciando inalterati i servizi assistenziali previsti». È datato 29 novembre 2016.
Soluzioni alternative
Dall'Asl informano che i lavori, ad opera della cooperativa che ha in gestione la Rsa, sono stati appena terminati ed è partita la richiesta per ottenere l'autorizzazione all'accreditamento: i malati possono rivolgersi, evidentemente tramite chi li assiste, al valletta (un centro diurno, ma integrato); potenziata l'assistenza domiciliare. Lavori sostanzialmente conclusi anche in via Valgioie: in questo caso si attende l'accreditamento e 1'affidamento alla cooperativa di riferimento; i malati possono rivolgersi nel centro di via Schio (potenziata, di nuovo, l'assistenza domiciliare). Questa, ad oggi, è la situazione. Né è dato sapere, precisamente, quando queste strutture torneranno nuovamente accessibili.
Alessandro Mondo
(La Stampa 19 maggio)