domenica 7 maggio 2017

NON C'E' PASSATO SENZA FUTURO

“L'esplosione di una realtà diversa sollecita uno sguardo distaccato, quindi più critico, sul nostro presente. Saremmo molto più poveri intellettualmente se non conoscessimo i classici.
Non ne faccio una questione di radici identitarie, che in realtà vengono sempre rimodellate, di generazione in generazione, a secondo dei nostri progetti. Si dice di solito che non c'è futuro senza passato ma io sostengo la tesi opposta: non c'è passato senza futuro.
Ci costruiamo un passato, selezionando quello che ci interessa della storia, in rapporto al futuro che vogliamo. Perciò le radici non sono un patrimonio da mettere in cassaforte: per produrre cultura devono essere continuamente reinterpretate e riplasmate”
(Mario Vegetti, “Corriere della Sera” 10 febbraio 2016).