sabato 20 maggio 2017

“Un anno dopo solo parole”

Credo che il credito di cui gode Appendino a Torino sia ancora alto, ma è un credito alto per il demerito di chi ha governato prima. Quando tu hai problemi immateriali di vita e di lavoro non basta l'efficienza dell'amministrazione. Bisogna cambiare registro. Errore che ha fatto Fassino, errore che sta facendo Appendino». Parola di Giorgio Airaudo candidato sindaco della lista Torino in Comune - La Sinistra. Ieri in piazza Palazzo di Città insieme alla capogruppo in Sala Rossa Eleonora Artesio e ai consiglieri di Circoscrizione ha tirato le somme del primo anno dl Torino a Cinque Stelle.
Un anno fa una parte della sinistra era più attenta alla sconfitta di Fassino che alla propria vittoria?
«Non è così. Abbiamo giocato la nostra partita prendendo le distanze dall'amministrazione, sottolineando quello che non aveva funzionato. Lo abbiamo fatto in maniera chiara convinti che ci fosse spazio per una forza a sinistra in questa Città. Riconosciamo il consenso ricevuto da Appendino. Un consenso che viene anche da sinistra a Torino più che altrove. A un anno di distanza tutte le questioni su cui ha conquistato quel consenso rimangono però aperte. Non si è sentito nessun cambiamento. E non possiamo che incalzarla, come incalzavamo Fassino».
Quali sono i problemi che rimangono sul tavolo?
«La questione periferie, così come quelli sociali. La distanza tra le due Torino non si è ridotta. Appendino vive della differenza, positiva, rispetto alla situazione di Roma. Ma le due città e situazioni non sono comparabili. Torino è più facile da governare».
«In un anno non può cambiare tutto», ribattono i 5 Stelle.
«Sì, ma su Mirafiori mi sarei aspettato una frase diversa da "Ho avuto rassicurazioni da Elkann". Stesse parole di Chiamparino e Fassino. L'alternativa va praticata, non  solo enunciata».
Torino in Comune ha preso il 3,7%. Ora come andrebbe a finire?
«C'è un voto contro, lo definisco di vendetta, difficile da intercettare. Voto andato al M5S. Grillo ha ragione quando dice che il Movimento è riuscito a contenere rivendicazioni che avrebbero potuto sfociare in estremismi. Vedo lo spazio per una forza a sinistra, unitaria, mettendo insieme i pezzi esistenti con i fuoriusciti Pd. Non una sommatoria alla Sinistra Arcobaleno, ma un partito concreto, non di testimonianza, che offra alle persone protezione pubblica e una prospettiva di vita diversa».
Perché votare Sinistra e non Movimento 5 Stelle?
«I 5 Stelle sono stati bravi a occupare il campo dell'alternativa, ma non sono stati capaci di rappresentare un'a1ternativa concreta dove governano. Ora puntano tutto sul livello nazionale, promettendo che qualche cosa cambierà se vinceranno le elezioni. Siamo in attesa del loro Sol dell'avvenire». (d. lon.)
(la Repubblica)