“E'
nel contesto di un Dio presente con noi mentre operiamo insieme per
nutrire, guarire, liberare il mondo che la preghiera diviene tanto
naturale quanto necessaria. Noi chiediamo a Dio, come lo si
chiederebbe a un/a amico/a, di essere presente nella gioia dei nostri
pasti condivisi e nelle sofferenze degli/lle stranieri/e; di darci il
coraggio e il vigore necessari per l'opera che compiamo insieme; di
perdonarci per la nostra mancanza di fedeltà alla visione comune e
per la nostra mancanza di fiducia nella divina affidabilità.
Infine,
chiediamo a Dio l'amico/a di sostenerci, perdonarci e confortarci
mentre lottiamo insieme per salvare il nostro pianeta assediato, la
nostra bella terra, il nostro marmo azzurro e verde in un universo di
roccia silenziosa e di fuoco. Così come il tradimento è il peccato
nei confronti dell'amicizia in cui si consegna l'amico/a al/la
nemico/a, così la preghiera d'intercessione è il rito dell'amicizia
in cui si consegna l'amico/a a Dio.
Quando preghiamo per i/le
nostri/e amici/che sulla terra per il cui futuro temiamo, non li/le
consegnamo al/la nemico/a, ma all'Amico/a che è liberamente,
gioiosamente e perennemente legato/a a questo nostro amato mondo. Il
modello di Dio come amico/a è una sfida alla disperazione.
(S.
Mc Fague, Modelli di Dio. Teologia per un'era nucleare ecologica,
Editrice Claudiana, Torino 1998,
pag. 243)