giovedì 8 giugno 2017

FIGLIO DI DIO NON SIGNIFICA DIO

"Certo, si può continuare a ripetere che è "figlio di Dio", ma non ci si dovrebbe anche chiedere che cosa potesse intendere un ebreo con tale attribuzione?
Essa compare anche nel linguaggio di altri popoli, e vale semplicemente per persone insigni (i faraoni) e uomini carismatici, i taumaturghi, i sapienti (Platone). E per un sostenitore del più rigido monoteismo era immaginabile pensare o parlare di una specie di pluralismo nei confronti del proprio Dio?
Il termine "figlio" designa il discendente naturale di una coppia, ma vale anche per segnalare una persona beneamata, prediletta. Verosimilmente anche Gesù l'ha scelta per sottolineare il rapporto che sentiva con Dio, quello di  un figlio verso il proprio genitore".
Ortensio Da Spinetoli, L'inutile fardello, pag, 14