Siamo diversi ed è normale. Per me sarebbero un sacrificio ed una fatica insopportabili assistere ad una partita di calcio.
Mi verrebbe subito alla mente ciò che sta dietro: corruzione, violenza, mercato, doping....
Ma il problema non è il calcio in sé: è il modo con cui il calcio è diventato una religione e un mercato. Non è più una passione sportiva, per il gran numero degli italiani. Le cose sono cambiate radicalmente: il vuoto trasforma le cose in idoli.
Sono rientrato a Torino da Reggio verso la mezzanotte di ieri sera. Era terminata la partita :caos, traffico abnorme, chiasso......In treno avevo letto il mio amico filosofo Seneca: che pace!
Ho fatto fatica a prendere contatto con il reale: per fortuna in auto mi attendeva Fiorentina. Prima delle 2 ero a letto tranquillo, anche se molto stanco, fuori dal caos e immensamente grato a Dio per il gioioso ed affollatissimo Gay Pride di Reggio Emilia.
Franco Barbero
