martedì 20 giugno 2017

L'ex vescovo deve restituire 2,5 milioni

"Beati i perseguitati dalla giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli", Matteo, capitolo 5. Negli ultimi anni del suo episcopato a Salerno, l'ex arcivescovo Gerardo Pierro ne aveva fatto un passaggio fondamentale in tutte le sue omelie: era la sua difesa contro la magistratura che lo accusava di truffa aggravata ai danni dello Stato per aver trasformato una ex colonia per bambini in un albergo, finanziato con 2 milioni e mezzo di euro dalla Regione Campania e inaugurato in pompa magna nel 2005, con il nome "Colonia San Giuseppe-Angellara Home", dall'ex governatore Antonio Bassolino, a cui dà prova della sua stima votando alle primarie del Pd nel 2007. Dal giorno dell'inaugurazione a oggi, l'ex arcivescovo ha collezionato una condanna in primo grado a dieci mesi, una prescrizione in appello e una seconda condanna dalla Corte dei Conti a restituire i 2 milioni e mezzo usati per l'albergo mascherato dietro il nome di colonia.
La sentenza della magistratura contabile è del 7 giugno scorso e coinvolge il suo ex cerimoniere, don Comincio Lanzara, e la stessa Diocesi di Salerno, ora retta da monsignor Luigi Moretti. Gerardo Pierro ha il volto del curato di campagna e una mente da imprenditore. Fu sua l'idea di editare un giornale della Curia ("Agire"), usato per diffondere la parola di Dio e per lanciare anatemi contro la magistratura, e una televisione ("Telediocesi"). Poi, la folgorazione di ristrutturare la vecchia colonia per bambini e presentare, nel 2001, un progetto alla Regione Campania per ottenere un contributo pubblico. Doveva essere una colonia per bambini poveri e indigenti - così era scritto nell'istanza di finanziamento firmata da Pierro, responsabile per la Corte dei Conti di aver usato "espressioni ambigue che presentavo un'intrinseca connotazione truffaldina" - e invece fu trasformata in un albergo con sauna, sala relax e sala congresso.
Una stanza singola costava 70 euro a notte, 100 euro la doppia. La struttura era disponibile anche per matrimoni e ricevimenti privati. Se non fosse stata sequestrata dalla Guardia di Finanza nel 2008, l'albergo avrebbe avuto anche uno stabilimento balneare. Adesso la colonia è stata restituita alla Diocesi di monsignor Moretti, che ne ha conservato il nome "Angellara Home" così come ha mantenuto accanto a sé il cerimoniere di Pierro, don Comincio Lanzara. Dal canto suo Gerardo Pierro continua a far parlare di sé. È andato in pensione con il titolo di arcivescovo emerito di Salerno, vive in una villetta all'interno del Seminario Metropolitano di Pontecagnano, a sud di Salerno (che nel 2000 gli costò un'inchiesta per appropriazione indebita, poi archiviata) e qualche anno fa si è fatto erigere una statua di 4 metri in marmo di Carrara che lo ritrae come pastore della Chiesa salernitana. Poi, senza badare a spese, all'esterno della villa si è fatto costruire anche un ascensore che dal balcone del suo appartamento porta allo studio. Ma ora chi li paga i 2 milioni mezzo di euro? In periodo di dichiarazione dei redditi, l'8 per mille alla Chiesa può fare miracoli.  
Angela Cappetta
 

(Il Fatto Quotidiano, 11 giugno)