mercoledì 14 giugno 2017

MASSACRI IN GUATEMALA. A CHI STANNO A CUORE "QUELLE" VITE?

Il Guatemala sta vivendo giorni di tristezza, di collera, di ribellione, provocata dal massacro di più di 50 bambine e adolescenti, in una istituzione statale chiamata "focolare sicuro".
Tutto è cominciato il 7 marzo quando un gruppo di adolescenti si è ribellato contro i maltrattamenti e la pessima alimentazione. Una sessantina di loro, sono scappati da questo luogo situato a 22 km della capitale. Il personale ha rinchiuso con lucchetto le più ribelli in un dormitorio. Il giorno seguente in mattinata è scoppiato un incendio dalle cause ancora sconosciute. 19 bambine e adolescenti, tra le quali tutte quelle rinchiuse in un dormitorio sono morte carbonizzate. 40 sono state trasportate in ospedali della capitale. 37 sono già decedute.
L'emozione, la collera sono particolarmente intense nel MOJOCA, perché lavoriamo con la stessa popolazione. Madelin Hernandez, 12 anni, che non aveva potuto rimanere nella casa del 8 marzo perché era minorenne è morta bruciata viva. Jackeline, 14 anni si è salvata perché è fuggita in tempo.
Molte denunce erano state presentate dai genitori per maltrattamenti, violenze, abusi sessuali, stupri, incitazione alla prostituzione, e si temono fatti ancora più orribili, quali tratta di minorenni, adozione illegali, e assassini. Il dipartimento di "Benessere sociale" che dipende direttamente dal presidente della Repubblica non ha dato seguito a varie ordinanze di tribunali di minorenni. Ci troviamo di fronte a un crimine di Stato. Non c'è una politica per infanzia e adolescenza. Non ci sono soldi per farla, perché il Governo e il Parlamento rifiutano di far pagare ai ricchi le imposte.
In queste condizione è più che mai necessaria la presenza del MOJOCA.
Purtroppo abbiamo dovuto sopprimere 6 attività, perché ci troviamo in mezzo a una crisi economica molto grave. Amistrada ci aiuta lanciando una sottoscrizione straordinaria. La crisi ci farà più magri, più snelli, ma ce la dobbiamo fare! Ce la faremo!
Il MOJOCA deve continuare con i suoi metodi di amicizia e rispetto, di appoggio ai giovani affinché realizzino i loro sogni di protezione delle bambine e i bambini.
Non li possiamo lasciare agli aguzzini delle istituzioni di uno Stato militar-mafioso.
Sappiamo che possiamo contare su di voi!
Grazie, Gerardo Lutte


(Qualevita 47/2017)