venerdì 23 giugno 2017

Obbedienza al duce. Non si trova un caporale che disobbedisca.

Con la stessa lucidità di un ultras che torna a casa furibondo per una sconfitta nel derby e litiga col vicino afferrando il primo randello che gli capita, all'indomani della batosta alle comunali Beppe Grillo ha dato ordine ai suoi di aprire il fuoco contro i rom e i migranti. Ordine che naturalmente la sindaca di Roma ha eseguito all'istante, spedendo una lettera al prefetto per chiedere «una moratoria sui nuovi arrivi» di quei disgraziati che chiedono asilo, con la nobile motivazione che bisogna assolutamente evitare «devastanti conseguenze in termini di costi sociali e di protezione degli stessi beneficiari». Insomma, bisogna impedire che arrivino a Roma, ma per il loro bene.
Quanto ai rom - che la scelta dei tempi grillina accomuna evidentemente ai migranti, nella categoria "ospiti non graditi" - un illuminante post nel blog di Beppe Grillo annuncia che «a Roma si cambia musica», perché finalmente si procederà alla «chiusura dei campi rom», con una operazione di pulizia basata sulla durezza della legalità.
(Sebastiano Messina, la Repubblica 14 giugno)


Il movimento 5 Stelle non è affatto finito: ha ora due pilastri che a livello elettorale sono redditizi: a) contro i "poveracci" di tutti i generi e b) l'idea che si finge di decidere in rete sui colori della carta igienica e simili, ma poi dux ducit, cioè il duce guida, comanda, decide.
Franco Barbero