lunedì 19 giugno 2017

TRA LE RICERCHE PIU' BELLE

Oggi, come già prevedeva e scriveva 30 anni fa il teologo Hans Kung, la teologia si è un tantino addormentata e il fervore esegetico creativo degli anni del Concilio sembra essersi disciolto, come un torrente che si perde in vari rigagnoli.
Negli anni '60 e'70 del secolo scorso una delle ricerche più profonde e innovative tentò di scoprire l'itinerario interiore e teologico di Gesù di Nazareth.
In buona sostanza, si evidenziò che Gesù di Nazareth visse la sua vita in stato di conversione permanente, alla ricerca della volontà di Dio che anche lui andava scoprendo attraverso la rilettura dei testi ebraici, l'incontro con le persone, nella preghiera e in tutti gli aspetti del vivere quotidiano dei villaggi che attraversava.
Gesù aveva di Dio un immaginario vivo, non statuario, immobile e dogmatico. 
Per questo egli lo cercava sempre ancora oltre, consapevole della sua "ignoranza" rispetto al futuro del regno di Dio.
Questa dimensione essenziale della "conversione" continua di Gesù, è stata dapprima oscurata e poi completamente cancellata quando il dogma cristologico prese il posto del kerigma (messaggio, annuncio..).
L'umanità di Gesù, con la dottrina delle due nature, fu coperta e cancellata in una formulazione ellenistica oggi improponibile. 
In questi giorni sul mio blog riprenderò brevemente alcuni di questi studi che per me e per molti cristiani segnarono un orizzonte nuovo e un rapporto nuovo con il Gesù storico che è il Gesù della nostra fede.
Franco Barbero