martedì 6 giugno 2017

UN ALTRO RACCONTO MITOLOGICO DELLA CREAZIONE

I Bantu e Mbombo
La presenza della divinità è una caratteristica peculiare anche di un breve mito della tribù congolese dei Bantu e della loro divinità protagonista: il gigante Mbombo
"Al principio Mbombo regnava su un mondo fatto solo di acqua e oscurità. Un giorno il dio ebbe un terribile mal di pancia e vomitò il sole, le luna e le stelle. Così ci fu luce ovunque e i raggi del sole fecero evaporare l’acqua fino a formare le nuvole. Il livello dell’acqua si abbassò e comparvero le colline. Il mal di pancia di Mbombo continuò ancora per molti giorni e vomitò ancora e uscirono dalla sua bocca alberi, animali, un uomo, una donna e molte altre cose: le stelle cadenti, l’incudine, la scimmia Fumu, il firmamento, le medicine e il lampo. L’unico che per il cattivo carattere faceva danni era il lampo, e alla fine Mbombo lo ricacciò nel cielo. Ma l’umanità intanto, aveva però il fuoco; ci aveva pensato il lampo e Mbombo mostrò agli uomini come fare il fuoco con gli alberi.
Qui l’origine del mondo è addiritura attribuita ad un malessere fisico e il modo in cui viene narrata suscita in noi un non involontario sorriso. Eppure anche questo mito ci mostra come gli uomini siano legati alla divinità, vedendo in questa l’origine di ogni cosa".

Ma rispetto al Dio dei Bangwa, Mbombo non si nasconde lontano dagli uomini. Anzi, si mostra e cerca di ammaestrare gli uomini ad usare il fuoco. Si tratta allora di una divinità che non si allontana dal mondo che ha creato, ma di una divinità che invece fa di tutto per aiutare gli uomini che lo abitano.