Boeri:
“Chiudere le porte ai rifugiati sarebbe un danno da 38 miliardi”
Roma.
Non è vero che ci rubano il lavoro: invece danno un sostanzioso contributo alle
nostre pensioni. Il Rapporto Annuale dell'Inps calcola quello che succederebbe
da qui al 2040 se si chiudessero le frontiere agli immigrati. Si
risparmierebbero 35,1 miliardi di pensioni, ma ci sarebbero anche minori
entrate contributive pari a 72,6 miliardi: il saldo è una perdita netta di
quasi 38 miliardi. “Una manovrina in più da fare ogni anno per tenere i conti
sotto controllo”, rileva il presidente dell'Inps, Tito Boeri. Non sarebbe una
buona idea anche perché gli immigrati che arrivano in Italia sono sempre più
giovani: la quota degli under 25 che cominciano a contribuire all'Inps è
passata dal 27,5% del 1996 al 35% del 2015, 150 mila contribuenti in più ogni
anno.
“Una
classe dirigente all'altezza deve avere il coraggio di dire la verità agli
italiani, abbiamo bisogno degli immigrati per tenere in piedi il nostro sistema
di protezione sociale”, ribadisce Boeri. Il contributo degli immigrati sarebbe
ancora più alto se venisse ricalcolato in base alla loro aspettativa di vita,
che è in media inferiore a quella degli italiani, e se si tenesse conto del
fatto che molti vanno via prima di prendere la pensione un “regalo” che secondo
l'Inps vale circa un punto di Pil. I calcoli si reggono sul presupposto che gli
immigrati non lavorino in nero: le
analisi dimostrano che le regolarizzazioni danno una spinta duratura in questa
direzione.
Rosaria
Amato - Repubblica 5/07