sabato 1 luglio 2017

Comunità cristiana di base di via Città di Gap, Pinerolo

NOTIZIARIO DELLA CASA DELL'ASCOLTO E DELLA PREGHIERA

N°37 luglio e agosto '17

 

In evidenza:

     APPUNTAMENTI DI COMUNITA'

- 7-21 luglio e 4-18 agosto: eucarestia 

- 18 agosto: assemblea cdb 

- 3 settembre: eucarestia 

- 4 settembre: ripresa gruppi biblici

     RECENSIONI

- AA.VV., Dieci parole chiave su Gesù …

- AA.VV., Allarga la tua tenda

     SPUNTI PER MEDITARE E RIFLETTERE

- "Gesù si converte a Dio nella storia"

- "I doni della Riforma"

- "La conversione continua di Gesù"

- "Non nel nome di Dio"

- "Il cuore bianco di Farhad"

    DALLA NOSTRA COMUNITA'

- Questa comunità 

 APPUNTAMENTI DI COMUNITA' (via Città di Gap 13 -II piano)

     VENERDI' 7 LUGLIO dalle ore 21 alle 22 – Eucarestia. A partire da oggi e per tutto il mese di luglio e quello di agosto, le eucarestie si terranno il venerdì dopocena.

     VENERDI' 21 LUGLIO dalle ore 21 alle 22 - Eucarestia

     VENERDI' 4 AGOSTO dalle ore 21 alle 22 - Eucarestia

     VENERDI' 18 AGOSTO dalle ore 21 alle 22 - Eucarestia

     VENERDI' 18 AGOSTO dalle ore 22 – Assemblea comunitaria: inizieremo a programmare le attività di settembre.

     DOMENICA 3 SETTEMBRE dalle ore 10 alle 11 - Eucarestia

     LUNEDI' 4 SETTEMBRE dalle ore 15,30 alle ore 17 e dalle ore 21 alle 22,30 - Gruppi biblici: dopo la pausa estiva riprendono i due gruppi biblici della nostra comunità. Dedicheremo questa prima settimana alla lettura del libro di Ruth. Seguiranno il libro di Giona (11/9) e il libro di Tobia (18/9 e 25/9). A partire da ottobre leggeremo il vangelo di Luca. Proseguiremo con la lettura della prima lettera ai Corinzi.



NOTIZIE DA GRUPPI E COLLEGAMENTI


Gruppo amicizia cristiano-islamica

Con Cinzia ed Elena ho fatto l'esperienza della "Festa di conclusione del Ramadan". Ho provato tante emozioni e ho pensato che è davvero molto importante valorizzare le varie esperienze religiose e mettere le differenze in dialogo e non in contrapposizione. Abbiamo avuto l'opportunità  di parlare soprattutto con tante donne sentendoci, molto vicine nella vita e nella fede.

La prossima riunione del gruppo di amicizia islamico-cristiano è prevista per l'inizio di settembre: appena sarà definita la data ve la comunicheremo.

Fiorentina Charrier


Incontri con la parrocchia di San Lazzaro di Pinerolo

Anche quest'anno, a partire dal periodo autunnale abbiamo programmato una serie incontri con cadenza mensile, che si terranno il terzo mercoledì del mese. Il 18 ottobre parleremo di "indulgenze" e il 15 novembre ci confronteremo sul "suffragio".

Gruppo "Primavera" di Rivalta

Sabato 1 luglio alle 17:30 (raduno alle 17) si terrà il gruppo biblico mensile a casa di Antonella e Igor: iniziamo il primo Libro di Samuele (preparano Michele e M.Grazia). A seguire, solita cena di condivisione, speriamo all'aperto, e film condiviso.

(per ulteriori informazioni contattare Antonella: antoigor@yahoo.it)

RECENSIONI (a cura di Franco Barbero)


AA. VV., Dieci parole chiave su Gesù di Nazareth

Il volume, a cura del teologo spagnolo Juan Tamayo-Acosta, riporta alcuni studi di teologia della liberazione e di teologia femminista sempre con una marcata attenzione all'orizzonte etico.

Dopo una veloce rilettura delle tappe della ricerca sul Gesù della storia, gli Autori convergono sul fatto che le "formule" rischiano di imprigionare Gesù in una scatoletta dogmatica. "Credo che oggi siamo in grado di sapere quanto basta per affermare che Gesù fu agli occhi dei suoi contemporanei, come dice lo studioso M. Quesnell, una personalità fuori dal comune, la cui vita fu guidata da una vocazione eccezionale" (pag. 101). "La maggior parte dei titoli attribuiti a Gesù nei vangeli non provengono dal Gesù della storia, ma sono sviluppi cristologici della comunità primitiva" (pag. 102) che non sono scaturiti dal nulla, ma dal tentativo delle origini cristiane di illustrare, con questi linguaggi e con queste metafore, la funzione di Gesù e la sua singolare intimità con Dio. Quando Gesù "ha fatto riferimento a Dio, lo ha fatto come ragione, fondamento e riferimento ultimo della sua prassi" (pag. 199). In ogni caso si tratta di "una intimità con Dio che non è identità" (pag. 202) con Dio. In seguito, per indicare questa intimità, la tradizione cristiana, assumendo categorie filosofiche greche, parlò di unione ipostatica: "Espressione che acquisisce senso soltanto nei suoi particolari contesti storici, abbastanza estranei alla nostra mentalità contemporanea. Ai nostri giorni, va detto, tale espressione ha perso come minimo tutto il suo carattere di "vangelo" e solleva il problema che oggi rappresenta una delle maggiori zavorre del cristianesimo e dal quale però le nostre chiese non sembrano disposte a prendere le distanze… la ellenizzazione della fede" (pag. 202).

"Non meno significative sono le osservazioni del teologo Jon Sobrino: "Il rapporto di Gesù con Dio è stato come quello di una creatura, e si è espresso in maniera specifica e globalizzante: relazione di fiducia, e per questo motivo Dio è "Abba" per Gesù, e relazione di disponibilità, e perciò per lui l'Abba continua ad essere Dio" (pag. 280), quel Dio che il nazareno prega, come ricorda con vivi accenti di umanità la lettera agli Ebrei (5,7).

In libreria per edizioni Cittadella, Assisi 2002, pagg. 448, € 31,50


AA. VV., Allarga la tua tenda

La raccolta di testi di fede della Chiesa Universale, riuniti nel quaderno "Allarga la tua tenda" a cura del comitato italiano per la CEVAA, è uno strumento prezioso per crescere nella meditazione biblica e nella preghiera  personale e comunitaria.

Si tratta del sesto volume di questa collana. I libretti e i manuali sono disponibili nelle Librerie Claudiana. I Manuali sono anche scaricabili dal sito della chiesa valdese (https://www.chiesavaldese.org/riserv/cevaa/cevaa.php).

In libreria per edizioni Claudiana

SPUNTI PER MEDITARE E RIFLETTERE


Gesù si converte a Dio nella storia

"Seguendo il linguaggio metaforico del 'volgersi a Dio', la conversione consiste nell'abbandonare il 'proprio' posto, ancorché buono, per incontrare Dio 'là' dove egli vuole essere incontrato. In questo senso preciso, non c'è dubbio che si possa e si debba parlare di una conversione di Gesù; il suo era infatti un Dio in movimento che lo obbligava a muoversi a sua volta... Gesù ha lasciato che Dio lo muovesse dal proprio posto.

Per fare un semplice esempio, possiamo domandarci se la visione teologale di Gesù all'inizio della sua vita, com'è presentata dai Sinottici, sia la stessa che egli ha alla fine o se sia sostanzialmente cambiata... Non v'è dubbio che la visione teologale che Gesù offre al termine della sua vita sia ben diversa da quella iniziale... Gesù ha tentato di cambiare la storia secondo la volontà di Dio, la storia ha invece cambiato progressivamente lui nella sua relazione con Dio. In tale contesto la conversione di Gesù viene a significare la reale disponibilità a rispondere a Dio nella storia, ovunque egli lo conduca".

Jon Sobrino, "Gesù Cristo liberatore", ed. Cittadella, Assisi 1995, pag.258

I doni della Riforma

La Riforma Protestante ha portato alle nostre chiese molti doni. Essere "salvati per l'amore gratuito di Dio" era un punto piuttosto dimenticato nella grande chiesa cattolica romana. In questi mesi abbiamo avuto modo di riandare con il nostro cuore a questo nodo centrale: la "chiesa" non salva. Ovvio, ma non scontato… vista la permanenza dell'indulgenza, del suffragio, di certa teologia sacramentaria… Ma io vorrei porre l'accento su un aspetto che ritengo decisamente rilevante: la Riforma ha cancellato il sacerdozio come potere sacro e gerarchico ed ha, dentro il "sacerdozio universale" dei credenti, dato corpo alla figura e al servizio del pastore e della pastora.
Non si tratta di una realtà e di una terminologia che fa pensare ad un "gregge" obbediente e riverente. "Pastore – pastora" evoca senso e pratica di cura amorevole con un rimando al linguaggio biblico che allude a Dio, a Gesù, alle donne e agli uomini in cui l'amore si esprime nel prendersi cura, accompagnare, avere occhi e cuore per chi fa più fatica…
Ora so benissimo che papà Francesco parla spesso di "pastori". Ancora di più noto con gioia che molti vescovi e "sacerdoti" nel loro stile di vita sono veri pastori. Conosco centinaia di preti "senza sacro e senza casta", anche se in certi momenti operano mediazioni opinabili dentro l'istituzione ecclesiastica. Se penso ai miei confratelli della città e diocesi, quelli che conosco, li trovo quasi tutti fuori casta e "pastori" appassionati. Romero, Ortensio da Spinetoli, Ciotti, Balducci, don Eugenio, don Paolo di Reggio, don Alessandro di Firenze, Alex Zanotelli, Fra Benito, don Fredo, don Angelo, don Pasqualino, don Antonio... Non erano "casta e sacro" don Milani e don Mazzolari… Credo fondamentale il passaggio teologico e strutturale dal sacerdozio al pastorato delle donne e degli uomini. Nel servizio nella cura pastorale donne e uomini scoprono doni che creano nuovi ministeri di animazione comunitaria. È la comunità che forma, individua e poi accompagna.
Ma al sinodo di Torre Pellice trovo sempre molto significativo il fatto che, riaffermata la pluralità dei ministeri, "senza ombra di casta e di sacro", la comunità intera "consacra" i pastori, le pastore, i diaconi che sono stati preparati e ritenuti idonei.
Non "ordinati", cioè inseriti in un ordine gerarchico e "a parte", ma "consacrati" al servizio della comunità che prega Dio di accompagnarli... La svolta verso la cura pastorale è possibile, se teniamo insieme la "lotta teologica" e la conversione personale. Tenendo conto che, alla base come i vertici, dai sinodi ai coordinamenti, animosità, bassezze e mistificazioni della realtà sono le ombre che accompagnano gli uomini e le donne come noi, attraversati dalle contraddizioni creaturali e sempre bisognosi/e di salvezza.

Franco Barbero

La conversione continua di Gesù

Oggi, come già prevedeva e scriveva 30 anni fa il teologo Hans Kung, la teologia si è un tantino addormentata e il fervore esegetico creativo degli anni del Concilio sembra essersi disciolto, come un torrente che si perde in vari rigagnoli.

Negli anni '60 e'70 del secolo scorso una delle ricerche più profonde e innovative tentò di scoprire l'itinerario interiore e teologico di Gesù di Nazareth.

In buona sostanza, si evidenziò che Gesù di Nazareth visse la sua vita in stato di conversione permanente, alla ricerca della volontà di Dio che anche lui andava scoprendo attraverso la rilettura dei testi ebraici, l'incontro con le persone, nella preghiera e in tutti gli aspetti del vivere quotidiano dei villaggi che attraversava.

Gesù aveva di Dio un immaginario vivo, non statuario, immobile e dogmatico. Per questo egli lo cercava sempre ancora oltre, consapevole della sua "ignoranza" rispetto al futuro del regno di Dio. Questa dimensione essenziale della "conversione" continua di Gesù, è stata dapprima oscurata e poi completamente cancellata quando il dogma cristologico prese il posto del kerigma (messaggio, annuncio).

L'umanità di Gesù, con la dottrina delle due nature, fu coperta e cancellata in una formulazione ellenistica oggi improponibile.

Prossimamente riprenderò brevemente alcuni di questi studi che per me e per molti cristiani segnarono un orizzonte nuovo e un rapporto nuovo con il Gesù storico che è il Gesù della nostra fede.

Franco Barbero

Partiamo dalla musica

 "... Un paragone altrettanto chiarificatore lo troviamo nella musica. Quando si traspone la tonalità di una melodia dalla chiave di Do a quella di Mi, tutte le note dell'originale cambiano, ma la melodia rimane la stessa. Non si perde niente del contenuto, così ricco e vitale, della fede in Dio  e in Gesù professata dalla Chiesa delle origini quando lo si esprime in un nuovo linguaggio. Il contenuto rimane uguale oggi come ieri: viene soltanto espresso con altre parole, affinché il messaggio possa avere un senso anche oggi".

Roger Lenaers (da "Perché Dio non stia nell'alto dei cieli", Massari ed., p.20)

Il gesuita e il domenicano

In un ricordo sul cardinal Martini rilasciato da Eco alla Fondazione omonima, dopo averlo ricordato per la faccia da attore di Hollywood che aveva e perché sapeva bere whisky, nei suoi confronti egli ammise di nutrire un solo rimpianto, quello di non aver fatto in tempo di raccontargli la storiella del gesuita e del domenicano. In cui i due religiosi, mentre stanno facendo gli esercizi spirituali e recitano il breviario, stanno passeggiando: il primo, però, sta anche fumando, e il secondo no. Al che il domenicano non può trattenersi dal chiedere all'altro: "Ma tu fumi mentre preghi?" "Certo - risponde il gesuita - l'ho chiesto al mio superiore, e me l'ha concesso". E il domenicano: "Anch'io l'avevo chiesto al mio superiore, ma mi ha detto di no". "Ma tu come gliel'hai chiesto?". "Gli ho detto: Posso fumare mentre prego?" E il gesuita, sornione: "Ah, capisco; io gli ho chiesto invece: Posso pregare mentre fumo? Sempre, figliolo...".

Brunetto Salvarani

Parlare di Dio

"Dovremmo parlare di Dio nel modo in cui lo faceva Gesù, cioè in un modo affettivo e poetico. Dio riunisce gli esseri umani anziché tirare linee divisorie tra gruppi umani. Ad intenderla così, la religione riunisce, anche all'interno dell'individuo, la coscienza re l'inconscio, il pensiero e il sentimento. La religione è il luogo dell'integrazione dell'essere umano con se stesso e degli esseri umani fra di loro. Operare questi processi di integrazione, è in questo che io vedo il compito principale della religione".

Eugen Drevermann (da "Religione perché?", Queriniana ed., p.99)



Inconsapevolezza

"La Chiesa sembra scomparire sempre più dalla coscienza delle giovani generazioni. Non ci si arrabbia nemmeno più per l'arretratezza della gerarchia in così tante questioni che riguardano la morale e il dogma. Non ci si interessa più della Chiesa, che per la vita di molti giovani è ormai priva di significato. Ma in Vaticano quasi non ci si accorge di questo. Ci si vanta dei numerosi pellegrini, anche se molti di loro sono semplici turisti, e si ritiene che "la gioventù" sia quella che incontra il papa alle giornate mondiali".

Hans Kung (da "Salviamo la chiesa", Rizzoli ed., p.23)



L'invenzione del peccato originale

"La dottrina del peccato originale è una supposizione teorica che certi pensatori o teologi hanno liberamente chiamato in causa per spiegare le situazioni confuse in cui essi trovavano gli eventi umani che, così com'erano o apparivano, non potevano rientrare in un piano creativo voluto da Dio e che, nel caso, non potevano che derivare da interferenze esterne, abusive, trasgressive che potevano provenire dall'essere intelligente, l'uomo. Un errore che avrebbe sconvolto la storia e tuttavia rimasto sconosciuto ai profeti (nessuno sembra parlarne) e di cui Gesù stesso non ha fatto parola".

Ortensio Da Spinetoli (da "L'inutile fardello", Chiarelettere ed., p. 22)


La preghiera

"La preghiera, proprio nello spirito dell'educazione alla preghiera di Gesù che troviamo nel sesto capitolo di Matteo, dovrebbe avere lo scopo di sfociare in questa supplica: "Sia fatta la tua volontà". È così che comincia la preghiera di Gesù.
Ciò che a lui interessa è che Dio diventi Dio nella nostra vita e nella nostra anima. E allora restano un paio di cose prodigiose: che diventiamo capaci di perdonare dopo che abbiamo capito sul serio che viviamo esclusivamente di perdono".

Eugen Dreawermann (da "Religione perché?", Queriniana ed., p. 202)


Non nel nome di Dio

"La Rivalità fraterna viene sconfitta nel momento in cui scopriamo che siamo amati da Dio per ciò che noi siamo, non per ciò che è qualcun altro. Ognuno ha la sua personale benedizione. I fratelli non hanno bisogno di essere in conflitto. La rivalità fraterna non è un destino, ma un tragico errore. Da giovane, Giacobbe aveva vissuto bramando l'arte di questo e l'abilità di quello, desiderando essere ciò che non era. Solo, di notte, lottando con l'angelo, ha scoperto la verità che pone termine alla rivalità: è per la nostra unicità che siamo amati".

Jonathan Sacks (da "Non nel nome di Dio", p.156)


La realtà che chiamiamo Dio

"C'è una realtà che chiamiamo Dio che è la sorgente della vita che viviamo, il potere dell'amore che condividiamo, il Fondamento dell'essere che ci chiama a essere tutto ciò che possiamo essere. Io oggi vivo nella convinzione che non sono separato da questo Dio. Partecipo di qualcosa che è eterno, infinito e va oltre tutti i confini.
Il mio essere è accresciuto da questa esperienza. L'alterità mi viene incontro. La trascendenza mi chiama. Dio mi abbraccia.
Non confondete questo Dio con il Dio che abbiamo servito nell'infanzia della nostra umanità.
Questo Dio non si identifica con le dottrine, i credo e le tradizioni. La realtà di questo Dio è oltre tutto questo. Questo Dio non può mai essere catturato dalle parole o asservito alle nostre necessità di potere".

John S. Spong (da "Un cristianesimo nuovo per un mondo nuovo", Massari ed., p. 126)

Il cuore bianco di Farhad

E' stato presentato a Pinerolo lo scorso 7 giugno, nella sala Pacem in terris, il libro "L'ultimo lenzuolo bianco": "Non ho inventato nulla. Ho scritto solo quello che ho visto e vissuto". È lapidario Farhad Bitani nel presentare il suo libro "L'ultimo lenzuolo bianco. L'inferno e il cuore dell'Afghanistan". Un'avventura editoriale scartata da numerosi editori e poi approdata alle stampa nel 2014, con la prefazione di Domenico Quirico. Farhad è intervenuto a Pinerolo lo scorso mercoledì 7 giugno per raccontare la realtà del suo paese e la sua "conversione": da un islam fondamentalista e violento ad un islam senza armi e capace di mettersi in dialogo con tutti. Ha solo trent'anni Farhad eppure la sua storia sembra mettere insieme tutto il male e tutto il bene che l'Afghanistan può offrire, "Ero un bambino e ho visto violenze di ogni genere. Uomini che stupravano donne per strada, stadi gremiti di gente per assistere a mutilazioni, lapidazioni e decapitazioni. Se vai a vedere - ci dicevano - Dio toglie i tuoi peccati". E poi le scuole coraniche "dove ci facevano imparare a memoria il Corano in arabo, una lingua che nessuno di noi capiva". Il Corano lo ha poi letto in Italia "e ho capito che nulla di quanto ci dicevano è scritto nel Corano. Nella scuola ci insegnavano solo l'odio e la violenza".
Nato in una famiglia ricca e potente ha potuto assistere a tutte le contraddizioni di un paese martoriato dalle divisioni interne e dagli "appoggi" delle potenze straniere. "Ho camminato per le vie polverose di Kabul al fianco dei figli dei mujaheddin più danarosi. Io ero uno di loro .... Ma nello stesso tempo appartenevo anche ad altro". Poi l'accademia militare in Italia, "Sono arrivato con lo 'schifo' per gli infedeli. Ai cristiani non davo nemmeno la mano, se vedevo un ragazzo e una ragazza che si baciavano, sputavo per terra". Il cambiamento è avvenuto grazie a piccoli gesti di umanità. "Un cristiano mi aveva invitato a trascorrere le vacanze a casa sua. Una notte sono stato male, avevo la febbre altissima. Sua madre è entrata in camera mia e ha appoggiato la sua mano sulla mia fronte, come faceva mia mamma. Sono stati questi gesti a farmi cambiare". Farhad usa un'immagine efficace per descrivere questa conversione: "Se l'uomo riceve solo male il suo cuore diventa nero. Ma una piccola parte di cuore resta bianco e i gesti di umanità fanno crescere questa parte di cuore. Per me è stata mia mamma a mantenere vivo il cuore bianco". E Dio? "Esistono due dei. Uno falso, quello che creano gli uomini, quello che predicano i fondamentalisti per mantenere il loro potere e alimentare i loro interessi economici. E poi il Dio vero, quello che ci ha creati. Il Dio dell'amore".
Questo nuovo approccio con l'Islam gli è costato caro: "In tanti, da qualche tempo, hanno preso ad accusarmi di essere diventato un infedele. 'Sei diventato un cristiano, ormai - mi dicono – dovremmo tagliarti la gola senza esitare'. Questa offesa mi ferisce perché è una menzogna. La verità è che chi mi accusa utilizza il nome dell'Islam per opprimere il nostro popolo".
Ad ascoltarlo e applaudirlo, nella sala "Pacem in terris" del Museo Diocesano, anche tanti musulmani del pinerolese. Qualcuno dal pubblico domanda dei terroristi, dei kamikaze. "In Afghanistan ogni giorno c'è gente - che "si esplode". Alcuni lo fanno perché costretti, altri perché fanno loro il lavaggio del cervello e altri ancora perché vengono drogati. In occidente è diverso. Qui i kamikaze neanche lo hanno mai letto il Corano. Lo fanno perché vivono nel niente. Il niente è il grande problema dell'Europa". La medicina, per Farhad è riscoprire un Dio di misericordia. "Quando ho creduto che la mia strada si fosse interrotta e non ci fosse un futuro - scrive nel suo libro - Dio ha aperto per me una strada nuova. Il suo amore mi sospinge e mi mette dentro il desiderio di aiutare il mio popolo a ritrovare la via della giustizia e della pace, e tutti i popoli a sfuggire dal pericolo del fondamentalismo".

(da "Vita diocesana pinerolese", 11 giugno 2017)

DALLA NOSTRA COMUNITA'


Questa comunità

  • Fino all'ultimo giorno di giugno le attività comunitarie sono proseguite con intensità. Speriamo di poter vivere in questa estate un po' di gioioso e fecondo riposo.
  • Nell'ultima assemblea comunitaria abbiamo scelto le letture bibliche che da settembre accompagneranno il nostro cammino: Rut, Giona, Tobia e poi il Vangelo di Luca. Esperanza, Fiorentina e Ada prepareranno i primi incontri a partire da settembre.
  • In questo periodo abbiamo anche individuato le date e i contenuti dei primi due incontri con la parrocchia di San Lazzaro, nel terzo mercoledì di ottobre e novembre: "indulgenze e suffragio a confronto con il messaggio biblico".
  • Le eucarestie comunitarie si celebreranno venerdì 7 e 21 luglio e venerdì 4 e 18 agosto, sempre alle ore 21.00 in via Città di Gap 13.
  • Franco Barbero il lunedì 7 agosto alle ore 17.00 offre a chi lo desidera una riflessione su alcuni libri recenti.
  • Alcuni testi per le prossime letture:
- Irene Nowell, Giona, Tobia, Giuditta, Queriniana, pp. 132.
- James Fischer, Cantico dei Cantici-Rut-Ester, Queriniana, pp. 154.
- James Limburg, I dodici profeti, parte prima, Claudiana, pp. 306 (in particolare Giona).
- Molto preziosi i volumi La Bibbia delle donne, Claudiana, e il libro di Lidia Maggi, Le donne nelle Bibbia.
- Per Tobia esiste un prezioso commentario di Eugen Drewermann della Queriniana.
  • A quelli che vanno in ferie, a quelli che restano a casa, a quelli che ci faranno visita un affettuoso saluto. Un saluto particolare alla mamma di Esperanza che arriva da Bogotà e ai genitori di Stefania per i loro 50 anni di matrimonio.
  • Nell'arsura di questa estate, in cui un'Europa parolaia, egoista e indifferente, che abbandona e rifiuta i migranti, Dio sostiene i nostri piccoli passi di solidarietà.
  • E non dimentichiamo chi è solo/a, ammalato, in difficoltà. La sede di via Città di Gap 13 resta aperta.
Il nostro notiziario
Diversi lettori ricevono ormai via e-mail questo notiziario. Abbiamo così ridotto il numero di copie cartacee stampate. I precedenti numeri sono esauriti. Chi desidera riceverlo via mail ci risparmia una spesa consistente. Contattare Francesco (giupaz@tin.it; 320-0842573).

    CONTATTI


    In attesa del sito della comunità, in fase di preparazione, le notizie riguardanti la comunità possono essere trovate nel blog http://donfrancobarbero.blogspot.it/