venerdì 21 luglio 2017

“Corridoi umanitari” al via in Francia

“Speriamo che il “contagio dei Corridoi umanitari” continui ad estendersi. Italia, Francia e ...poi?”, queste sono state le prime parole rilasciate dal presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), il pastore Luca Maria Negro, che lo scorso 5 luglio, invitato dalle chiese sorelle d'oltralpe, ha accolto le prime quattro famiglie siriane-irachene provenienti dal Libano: 16 persone, donne, uomini e bambini atterrate a Parigi grazie ai corridoi umanitari francesi e accolte all'aeroporto Charles De Gaulle. Si tratta del primo corridoio umanitario giunto a Parigi da Beirut, attraverso un regolare volo di linea.
Un progetto scaturito dall'esempio italiano, avviato il 15 dicembre 2015 attraverso un protocollo d'intesa con i ministeri degli Affari esteri e dell'Interno e promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) insieme alla comunità di Sant'Egidio e alla Tavola valdese.
Oggi, grazie ai “Corridoi umanitari” sono giunti in Italia 850 profughi in maggioranza siriani con l'ultimo arrivo a Fiumicino lo scorso 4 luglio. Il progetto francese prevede di accogliere in 18 mesi 500 persone.
Ad attendere le 16 persone con tre bambini e due disabili: l'Entraide Protestante (Federazione di mutuo soccorso protestante), la Comunità di Sant'Egidio, la Federazione protestante di Francia (Fpf), la conferenza episcopale francese e il Secours catholique-Caritas Francia  e al fianco del presidente della Fpf, Francois Clavairoly e il pastore Luca Maria Negro per passare simbolicamente il testimone.

Riforma 14 luglio