“Corridoi
umanitari” al via in Francia
“Speriamo
che il “contagio dei Corridoi umanitari” continui ad estendersi. Italia,
Francia e ...poi?”, queste sono state le prime parole rilasciate dal presidente
della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), il pastore Luca
Maria Negro, che lo scorso 5 luglio, invitato dalle chiese sorelle d'oltralpe,
ha accolto le prime quattro famiglie siriane-irachene provenienti dal Libano:
16 persone, donne, uomini e bambini atterrate a Parigi grazie ai corridoi
umanitari francesi e accolte all'aeroporto Charles De Gaulle. Si tratta del
primo corridoio umanitario giunto a Parigi da Beirut, attraverso un regolare
volo di linea.
Un
progetto scaturito dall'esempio italiano, avviato il 15 dicembre 2015
attraverso un protocollo d'intesa con i ministeri degli Affari esteri e
dell'Interno e promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia
(Fcei) insieme alla comunità di Sant'Egidio e alla Tavola valdese.
Oggi,
grazie ai “Corridoi umanitari” sono giunti in Italia 850 profughi in
maggioranza siriani con l'ultimo arrivo a Fiumicino lo scorso 4 luglio. Il
progetto francese prevede di accogliere in 18 mesi 500 persone.
Ad
attendere le 16 persone con tre bambini e due disabili: l'Entraide Protestante
(Federazione di mutuo soccorso protestante), la Comunità di Sant'Egidio, la
Federazione protestante di Francia (Fpf), la conferenza episcopale francese e
il Secours catholique-Caritas Francia e
al fianco del presidente della Fpf, Francois Clavairoly e il pastore Luca Maria
Negro per passare simbolicamente il testimone.
Riforma
14 luglio