domenica 30 luglio 2017

NON MI PENTII MAI...


Erano gli anni '90 quando conobbi e accompagnai al matrimonio Giuseppe e Francesca. Lei era contenta di sentirsi finalmente “la donna che era”. La fede di questa giovane coppia era di quelle che spostano le montagne. Ma la loro storia catechistica era tipicamente cattolica. Io non volevo affatto negare questa loro appartenenza parrocchiale.
Il vecchio parroco della chiesa di Francesca, un vero uomo di Dio, dopo molte esitazioni, affidò a me l'intero “capitolo pastorale” cioè tutto il percorso anche liturgico fino alla celebrazione del matrimonio nella sua chiesa parrocchiale. La parola transessuale l'aveva sempre colpito. Per questo prete si trattava di una realtà incomprensibile. “Come possiamo fare questa celebrazione del matrimonio in presenza di un 'atto di battesimo' che recita Francesco?”. Questo interrogativo lo turbava e costituiva per lui uno scoglio insormontabile. Ci incontrammo di nuovo e dialogammo ancora a lungo. La mia proposta fu semplice: “don Giovanni, vuole che neghiamo questa benedizione di Dio per colpa di un registro?”. Dopo ulteriori tentennamenti, mi aggiunse: “Senta, don Franco, faccia lei. Mi affido. Ora anch'io sono convinto che l'amore e la fede di questi giovani valgano di più di un pezzo di carta. Mi ritenni autorizzato ad agire immediatamente. Presi una bella penna e corressi l'atto di battesimo. Quella vecchia “o” di Francesco divenne una perfetta “a”. “Ogni responsabilità sarà sua”, mi aggiunse e poi, a celebrazione avvenuta, commosso, mi abbracciò con le lacrime agli occhi e mi confidò di essere un prete omosessuale... La “birbonata pastorale” era fatta in barba all'atto di battesimo, non nel disprezzo del battesimo. La benedizione di Dio accompagna ancora questa famiglia che oggi è cresciuta in numero e in amore... con l'adozione di Luigi.
Ora, dopo molti anni, penso che qualche “birbonata” teologica e pastorale talvolta sia addirittura necessaria. Ringrazio Dio ancora oggi per la complicità di quel vecchio parroco.
Pochi anni dopo, quando stava per compiere l'ultimo “trasloco” nel “porto” al quale arriva ogni nostra imbarcazione, mi disse: “Nella vita troppe volte ho dato retta ai documenti più che alle persone. Quella volta ce l'abbiamo fatta”. E mi abbracciò prima di volare tra le braccia di Dio.
Don Franco Barbero (in Benedizione delle coppia omosessuali, pag. 125-126)