Se
leggiamo con attenzione e con discernimento storico e critico le
pagine dei vangeli, dobbiamo realisticamente constatare, forse con un
po' di sorpresa, che Gesù non ha mietuto tanti successi. Nemmeno a
lui tutte le ciambelle sono riuscite con il buco. A tutta prima,
guardando ai risultati ottenuti, Gesù non sembra essere stato un
buon maestro.
Ha
cresciuto il suo “traditore” nel gruppo degli intimi; i discepoli
continuamente bisticciano per sapere chi è il “preferito” e il
più importante; il più delle volte fraintendono le sue parole; non
sono affatto privi di paure e ottusità; spesso preferiscono
allontanare il maestro da chi “disturba”....
Ma
Gesù è un profeta ed un maestro che guarda lontano. Egli sa che
l'amore cresce lentamente, a fatica, tra mille contraddizioni dentro
e tra di noi. Egli attese Pietro dopo il suo smarrimento, comprese le
debolezze di chi gli stava intorno, non si stancò di seminare. Seppe
attendere....
Questa
è la vera “sapienza” che Dio regala ai suoi testimoni nel
mondo. Il suo è stato un amore longanime, vissuto con la fiducia di
chi getta un seme e poi affida tutto alla terra, al sole, all'acqua e
a Dio.
Franco
Barbero