mercoledì 23 agosto 2017

I cittadini stranieri in fuga da quattro anni. Ma i cimesi crescono

L'emorragia è lenta ma costante: per il quarto anno consecutivo i cittadini stranieri residenti a Torino sono in diminuzione. Nel 2016 hanno lasciato la città in 3532 e questo ha contribuito ad abbassare non solo il numero degli appartenenti alle comunità straniere ma anche quello totale dei torinesi che adesso è di 888.921 persone, lo 0,4% in meno rispetto al 2015. Con questa doppia riduzione l'incidenza delle comunità straniere sul totale dei torinesi è del 15 per cento. Le uniche comunità che registrano un trend di crescita sono quella cinese e la nigeriana. I dati fanno parte di una  corposa relazione dell'Osservatorio sulla condizione abitativa pubblicato dalla città di Torino che mette anche in luce come per tante famiglie la casa resta uno dei problemi principali anche «alla luce  della crisi economica e occupazionale che continua diffusamente a fare sentire i suoi  effetti negativi e spinge tante  famiglie verso (o mantiene se la si è già raggiunta) quella  che possiamo definire, senza  troppi giri di parole, una condizione di povertà», spiega  l'assessora comunale al Welfare, Sonia Schellino».

Comunità e quartieri
Attraverso il report è possibile mappare il numero complessivo delle comunità straniere e anche le circoscrizioni dove hanno scelto di andare a vivere. La circoscrizione 6 (Barriera di Milano, Falchera e Regio Parco) è quella dove è più alta la percentuale di residenti di origine straniera, rappresentano il 24% della popolazione totale mentre nella Uno (Centro, Crocetta) ci sono 8620 stranieri, l'11% dei residenti totali. Il 40 per cento dei torinesi di origine straniera arriva dalla Romania e ha scelto come residenza in particolare la zona Nord della città tra Borgata Vittoria, Le Vallette e Madonna Di Campagna. La comunità marocchina è composta da 17.147 persone ed e concentrata soprattutto in Barriera di Milano, Falchera e Regio Parco.  Poi ci sono 7529 peruviani e risiedono soprattutto a Cenisia, Pozzo Strada e San Paolo. Rispetto al 2015 i cittadini cinesi sono aumentati dell'1%: in tutto sono 7498 e vivono in particolare tra Aurora, Madonna del Pilone e Vanchiglia. In calo rispetto al 2015 anche i residenti albanesi (5375) mentre sono in crescita i nigeriani che sfiorano le cinquemila unità.

Sfratti in calo
L'analisi di questi dati serve anche per cercare di capire quali siano le maggiori criticità dal punto di vista dell'amministrazione. «Per molti nuclei in cui uno o più componenti hanno perso il lavoro negli ultimi anni o non lo hanno mai trovato, la casa è il principale problema, anche perché il patrimonio complessivo di edilizia residenziale pubblica non risulta sufficiente per rispondere adeguatamente alla domanda crescente», spiega l'assessora Schellino. Dunque, c'è fame di case popolari: sono oltre 16 mila le famiglie che hanno presentato la domanda nell'ultimo bando regionale mentre l'anno scorso sono stati assegnati 402 alloggi. Il report, però, segnala anche alcuni aspetti positivi come, ad esempio, la diminuzione degli sfratti che l'anno scorso sono stati 3151, il 23% in meno rispetto al 2015. Anche le domande per l'emergenza abitativa sono in riduzione del 13 per cento e si fermano a 892. La concentrazione nelle periferie della città delle comunità straniere condiziona anche il mercato degli affitti che registra una riduzione complessiva media del 2,7% ma, contrario, nelle zone lontane dal centro fa registrare una crescita del 3%.

(La Stampa 27 luglio)