giovedì 17 agosto 2017

PAULINE AWETO EZE, Lo stupro come arma di guerra in Africa, L'Harmattan Italia, pag. 100, € 15,00

L'autrice del presente volume sottolinea il triste legame esistente in Africa fra certi retaggi culturali e la violenza contro le donne, in tempo di pace come in tempo di guerra. Sei sono gli elementi chiave, individuati dalla studiosa, come tipici degli abusi di genere nel continente: la natura pubblica dello stupro, il livello di brutalità, il simbolo del machete come forma di 'primitivismo moderno', l'intento deliberato di diffondere l'AIDS, lo stupro delle donne incinte e l'omicidio che segue la violenza carnale.
Alcune modalità pretestuose di risposta alle questioni affrontate si richiamano alla panacea semplicistica che accusa il colonialismo di ogni male. Si descrivono allora questi tremendi crimini come conseguenza di specifiche campagne di propaganda dei mass media, finalizzate alla distruzione di massa, oppure ci si domanda se l'intento deliberato di spargere l'AIDS si applichi solo all'Africa.
Non bisogna scavare in profondità per trovarsi di fronte a situazioni analoghe ai crimini di guerra commessi in Africa, riguardanti però continenti diversi oppure implicanti figure estranee al continente stesso, ma che si sono rese complici di atrocità in loco. Malgrado ciò, rimane un grave e paradossale errore denunciare le pecche altrui per giustificare le proprie. Sarebbe più nobile ricorrere al buon esempio, pur nelle difficili contingenze esistenziali, per sfidare le persone a cambiare atteggiamento (dalla Prefazione di mons. F. NWANCHUKWU).

PAULINE AWETO EZE, di origine nigeriana, si è laureata in filosofia presso l'Università pontificia salesiana di Roma. Ha compiuto ricerche in ambito filosofico sulle politiche dello sviluppo e di genere. Ha lavorato come consulente presso l'Organizzazione internazionale delle migrazioni (OIM). Si è occupata dei rimpatri volontari delle vittime della tratta a fini sessuali. In Italia, ha collaborato con l'Università Roma Tre, svolgendo attività didattica e di studio su temi legati alle culture e alle religioni africane. Attualmente insegna al Bexley College di Londra.