domenica 13 agosto 2017

RIANDANDO AL 2004: DAL MIO LIBRO "OLIO PER LA LAMPADA"

CHE ORRORE!

Il parroco: “Allontanavo il gay e lui voleva abbracciarmi
(dal Gazzettino di Treviso, 29 marzo 2004)

Al parroco don Luigi Davanzo, che li ha prima scoperti mentre si baciavano dietro l'altare della chiesa e poi invitati energicamente a lasciare il luogo sacro, uno dei due gay protagonisti dell'inedito episodio raccontato ieri dal Gazzettino, ha chiesto se poteva abbracciare anche lui, raccogliendo la reazione ancora più stizzita del (comprensibilmente) alterato sacerdote.
E' comunque un don Luigi relativamente più sereno rispetto al giorno precedente quello che ieri, domenica, ha celebrato come accade da 23 anni, le Messe festive nella bella parrocchiale di Colfosco, informando anche (nella sola celebrazione delle 8) i fedeli dell'accaduto. Un parroco che, anche dopo l'intrusione di sabato quando intorno alle 16 due omosessuali totalmente sconosciuti hanno scelto uno dei luoghi più significativi della chiesa (la sommità delle scalette che portano a ritrovarsi dietro l'altare e davanti al coro) per vivere un momento intimo, esclude di volere limitare gli orari di apertura del tempio al pubblico: “La chiesa continuerà a rimanere sempre aperta – assicura don Luigi – casomai cercheremo di tenere maggiormente d'occhio la situazione. Non penso nemmeno all'impiego di telecamere”. Già sabato sera, dopo la scoperta del fatto, don Luigi ha telefonato al vescovo di Vittorio Veneto mons. Giuseppe Zenti per informarlo.
E ieri il presule, tornando da Ceggia dove in mattinata aveva celebrato una Messa con cresima, ha voluto fare visita al parroco di Colfosco, comunità che lo aveva tra l'altro accolto per ben due volte nelle settimane scorse: “Credo si tratti di un episodio che dispiace soprattutto per chi lo ha fatto. Ci troviamo di fronte evidentemente a due persone che hanno dimostrato la voglia di ostentare, forse di esibire qualcosa. Due persone di cui avere compassione”. Mons. Zenti invita poi a “chiudere qui” la faccenda, dicendosi convinto che “cose del genere non accadranno più”.
Fatto sta che ieri mattina la comunità di Colfosco aveva poca voglia di parlare dell'accaduto : “Qui non era mai accaduto nulla del genere” l'unica frase che alcuni parrocchiani hanno detto all'uscita della funzione delle 10,30.
“Se proprio volevano baciarsi ed abbracciarsi, potevano scegliere un altro posto. In chiesa, di nascosto, non mi pareva proprio il caso” aggiunge la giovane Jessica.
Rammarico anche tra le suore del Divino Amore, in servizio a Colfosco da mezzo secolo, e che proprio sabato rinnovavano i loro voti.
Di “fattaccio” parlano infatti suor Marisa e suor Palma per descrivere l'accaduto, che don Luigi ha spiegato alle religiose che reggono la scuola materna Santa Cecilia ieri mattina.
Dell'intrusione delle due persone in chiesa con tanto di scambio di effusioni don Luigi ha dunque accennato un po' a tutti i parrocchiani dai fedeli della prima Messa alle coppie che ieri festeggiavano il loro anniversario di matrimonio, dalle suore ai giovani del gruppi Acr che proprio sabato il parroco attendeva come ogni settimana dentro la chiesa per la preghiera.
Colfosco inizia una nuova settimana con la speranza nel cuore, la stessa che ha espresso il vescovo: non dovere più parlare della propria chiesa per episodi del genere.