CHE
ORRORE!
Il
parroco: “Allontanavo il gay e lui voleva abbracciarmi”
(dal
Gazzettino di Treviso, 29 marzo 2004)
Al
parroco don Luigi Davanzo, che li ha prima scoperti mentre si
baciavano dietro l'altare della chiesa e poi invitati energicamente
a lasciare il luogo sacro, uno dei due gay protagonisti dell'inedito
episodio raccontato ieri dal Gazzettino, ha chiesto se poteva
abbracciare anche lui, raccogliendo la reazione ancora più stizzita
del (comprensibilmente) alterato sacerdote.
E' comunque un don Luigi
relativamente più sereno rispetto al giorno precedente quello che
ieri, domenica, ha celebrato come accade da 23 anni, le Messe festive
nella bella parrocchiale di Colfosco, informando anche (nella sola
celebrazione delle 8) i fedeli dell'accaduto. Un parroco che, anche
dopo l'intrusione di sabato quando intorno alle 16 due omosessuali
totalmente sconosciuti hanno scelto uno dei luoghi più significativi
della chiesa (la sommità delle scalette che portano a ritrovarsi
dietro l'altare e davanti al coro) per vivere un momento intimo,
esclude di volere limitare gli orari di apertura del tempio al
pubblico: “La chiesa continuerà a rimanere sempre aperta –
assicura don Luigi – casomai cercheremo di tenere maggiormente
d'occhio la situazione. Non penso nemmeno all'impiego di telecamere”.
Già sabato sera, dopo la scoperta del fatto, don Luigi ha telefonato
al vescovo di Vittorio Veneto mons. Giuseppe Zenti per informarlo.
E
ieri il presule, tornando da Ceggia dove in mattinata aveva celebrato
una Messa con cresima, ha voluto fare visita al parroco di Colfosco,
comunità che lo aveva tra l'altro accolto per ben due volte nelle
settimane scorse: “Credo si tratti di un episodio che dispiace
soprattutto per chi lo ha fatto. Ci troviamo di fronte evidentemente
a due persone che hanno dimostrato la voglia di ostentare, forse di
esibire qualcosa. Due persone di cui avere compassione”. Mons.
Zenti invita poi a “chiudere qui” la faccenda, dicendosi convinto
che “cose del genere non accadranno più”.
Fatto
sta che ieri mattina la comunità di Colfosco aveva poca voglia di
parlare dell'accaduto : “Qui non era mai accaduto nulla del genere”
l'unica frase che alcuni parrocchiani hanno detto all'uscita della
funzione delle 10,30.
“Se proprio volevano baciarsi ed
abbracciarsi, potevano scegliere un altro posto. In chiesa, di
nascosto, non mi pareva proprio il caso” aggiunge la giovane
Jessica.
Rammarico anche tra le suore del Divino Amore, in servizio a
Colfosco da mezzo secolo, e che proprio sabato rinnovavano i loro
voti.
Di “fattaccio” parlano infatti suor Marisa e suor Palma per
descrivere l'accaduto, che don Luigi ha spiegato alle religiose che
reggono la scuola materna Santa Cecilia ieri mattina.
Dell'intrusione
delle due persone in chiesa con tanto di scambio di effusioni don
Luigi ha dunque accennato un po' a tutti i parrocchiani dai fedeli
della prima Messa alle coppie che ieri festeggiavano il loro
anniversario di matrimonio, dalle suore ai giovani del gruppi Acr che
proprio sabato il parroco attendeva come ogni settimana dentro la
chiesa per la preghiera.
Colfosco inizia una nuova settimana con la
speranza nel cuore, la stessa che ha espresso il vescovo: non dovere
più parlare della propria chiesa per episodi del genere.