Addensa
il vento
nuvole
nere
da
giorni promette
tempeste
timori
e paure.
Somiglia
al mio cuore,
perduto
in antichi pensieri.
Perché,
o mio Dio,
mi
lasci da solo
a
guardare
nel
fondo dell'anima
dove
domina ancora il rancore
nato
in un tempo lontano
da
lacrime di malinconia?
Faticosa
giornata
indecisa
tra nubi e sole spento.
La
sera cerca invano le sue stelle.
Una
goccia un'altra un'altra ancora
ecco
il temporale.
L'aria
illuminata da improvvisi lampi
disegna
sui muri figure di paura
mentre
l'acqua violenta e minacciosa
allaga
il terreno e la campagna.
Nella
casa regna il silenzio
visi
di bimbi stanchi strappati al sonno
dal
tonfo sordo dei tuoni
dall'accecante
luce dei fulmini sul tetto.
Guardano
la mamma.
Un
sorriso appena accennato
solleva
tutti i cuori.
Ecco
un fratello stringere sul petto
il
bimbo più minuto,
qualcuno
pensa già un nuovo gioco...
La
paura di ognuno si allontana.
Un
raggio di luna si avventura oltre le nubi
recando
con sé qualche stellina
presto
si rasserena.
Ad uno
ad uno i bimbi ormai tranquilli
tornano
a giocare in braccio ai sogni.
(Benito
Nocera, Discorsi con il vento, pag. 26)