domenica 19 novembre 2017

"Francesco è rimasto l' unico a fare politica con i simboli"

CITTÀ DELVATICANO. «Il suo modo di usare i simboli e i segni è unico oggi nel panorama mondiale. In questo senso Francesco è rimasto davvero l'ultimo narratore presente in una società che della narrazione ha smarrito completamente il significato».
Così il sociologo Franco Garelli, autore recente dei volumi Educazione e Piccoli atei crescono. Davvero una generazione senza Dio, entrambi editi da "il Mulino".
In che senso Francesco ultimo narratore?
«Un tempo c'erano i presidenti americani che narravano il ruolo guida degli Stati Uniti nel mondo. Ora non ci sono più nemmeno loro. Papa Francesco, invece, ama narrare usando proprio i simboli, la sua visione delle cose, l'attenzione al creato, agli ultimi; alle minuzie, e narrando comunica, riesce ad arrivare e a suscitare interesse».
Per qualcuno il Papa in questo modo ostenterebbe. Lei cosa pensa?
«Non è così. Lui, piuttosto, agisce per come è fatto, vive cioè in quel modo lì. Il suo "buonasera", ad esempio, pronunciato la sera dell'elezione al soglio di Pietro, oppure le scarpe nere, la borsa portata in aereo, fanno parte del suo modo di essere. In settembre ho partecipato a un seminario in Vaticano. Ho alloggiato a Santa Marta. Ho potuto vedere il Papa muoversi quando non è osservato. Va a salutare coloro che stanno alla reception, fa tanti gesti senza che nessuno lo veda. Certo, l'adozione dei simboli ha anche un valore pedagogico, che tuttavia in lui è naturale». (pr)

(La Repubblica 13 novembre)