domenica 17 dicembre 2017

LA ROTA DEGLI ESPOSTI

LA ROTA DEGLI ESPOSTI

Nella notte del 3 dicembre un bambino è stato deposto nella “Culla termica ninna ho” dell’ospedale Federico II di Napoli. E’ una forma moderna dell’antica Rota degli esposti. La legge 194 prevede il parto in anonimato con la possibilità di porre il neonato in adozione. Il ‘barbaro’ medioevo rispondeva alle nascite indesiderate spesso frutto di violenze di ‘signori’ che si ritenevano padroni delle loro serve. Oppure la miseria estrema portava delle povere madri a sopprimere i neonati. In ogni città, un monastero femminile aveva la “rota degli esposti” un cilindro girevole con due scomparti uno all’esterno e uno all’interno nel quale in modo anonimo veniva depositato il neonato. A Modena era in via Ramazzini. Si suonava una campanella e si scappava. La suora prendeva l’infante e lo cresceva in un brefotrofio. Molti di questi piccoli mal accuditi ma specialmente per mancanza di affetto, morivano. La madre lasciava una pezzo di stoffa o una medaglia spezzata per ritrovare un domani il figlio abbandonato. Molti cognomi hanno origine da questa abitudine: Degli Esposti, Degli Innocenti, Deangeli, Santa Unione, Diotellevi, Bencivenni Incerti, Venturelli. Anche oggi il trauma di una nascita indesiderata può avere come risposta anche questa scelta dolorosa di abbandonare il neonato, non in un cassonetto delle immondizie ma nella moderna “Rota”. “Io non posso tenere il figlio che vorrei allevare e amare, ve lo dono perché un’altra famiglia più fortunata, dia a mia figlia una vita buona che io non posso dare”. Nella Bibbia si racconta di un altro bimbo esposto. Il piccolo Mosè fu nascosto in una cesta e fatto cullare sulle dolci acque del Nilo. Il faraone aveva decretato la morte di tutti maschi ebrei. La figlia del re la vide galleggiare, prese il bambino e lo allevò. Il “Salvato dalle acque” diventò il grande condottiero che liberò il suo popolo. I racconti di Natale ci parlano di un altro piccolo destinato alla morte da Erode e salvato in modo fortunoso dagli angeli. A Modena nella nostra civilissima città abbiamo processioni di cattivo gusto davanti al policlinico contro gli aborti, e non c’è una “Culla termica chiamata Ninna ho” come nella disastrata Napoli, che accolga come la capanna di Betlemme in un tiepido abbraccio un piccolo nato senza famiglia. Le statistiche ci dicono che quest’anno in Italia sono nati quasi centomila bambini di meno. Molte famiglie sarebbero felicissime di abbracciare un neonato tutto loro senza le lungaggini delle adozioni nostrane e straniere. Facciamo in modo che tutti i bambini possano nascere e avere “comunque” una famiglia. Auguriamo tante nuove stelle comete che annuncino che è nato una bambina o un bambino nuovo. Venite a vedere se vi piace.
Beppe Manni (Gazzetta di Modena 10 dicembre)