martedì 2 gennaio 2018

SECONDO VIAGGIO A CORINTO


Nel gruppo biblico di lunedì  in Via Città di Gap abbiamo, attorno al tavolo e davanti al testo biblico, compiuto il secondo viaggio a Corinto.
Un Paolo piuttosto focoso difende la legittimità del suo ministero apostolico teso a servire una comunità in cui ognuno si sente accolto.
Ci ha colpito l’immagine e la metafora del corpo: nessun “organo” è superfluo, autosufficiente, inutile.
Nello stesso tempo ognuno deve andare alla caccia dei suoi doni: tutti fratelli e sorelle uguali nella dignità e nessuno uguale rispetto ai doni, cioè tutti diversi.
Paolo “promuove” una comunità dell’accoglienza reciproca in cui occorre continuamente convertirsi al senso del bene comune.
La rampogna colpisce chi crede di celebrare la mensa del Signore, ma non sa neppure “aspettare” chi arriva più tardi perché trattenuto dai suoi impegni.
Il radunarsi nel nome di Gesù deve avere conseguenze concrete, deve cambiare le nostre relazioni, rendendoci sempre più attenti agli ultimi/e, quelli che Paolo chiama “i deboli”.
Insomma, anche questo “viaggio a Corinto” ci ha dato testimonianza di una comunità imperfetta in cui bisogna parlarsi a viso aperto per non cullarsi in riti e per non evadere dal concreto della realtà, cioè la nostra conversione personale e comunitaria. Questo è un “turismo spirituale” non evasivo. E faremo ancora un viaggio a Corinto lunedì 8 gennaio al gruppo biblico: capitoli 13-16.
Franco Barbero