sabato 24 febbraio 2018

L'IDEOLOGIA DEL GENDER E' FANATISMO



Torino dice no al Bus anti-gender: “Omofobi”. Ma l’autobus arriverà comunque

Avrebbe dovuto fermarsi sabato al Rondò Rivella, tra i corsi Regina Margherita e San Maurizio

È stato revocato dalla Città di Torino il permesso di occupazione di suolo pubblico (domani, sabato, ore 11, al rondò Rivella) che era stato concesso per l’iniziativa «Stop-Gender. Bus della Libertà, le Manif pour tous Italia» con lo slogan «Non confondete l’identità sessuale dei bambini». Il motivo lo spiega l’assessore ai Diritti e alle Famiglie: «Gli organizzatori hanno inviato una richiesta con informazioni errate: una domanda a nome di CitizenGo per una manifestazione dedicata alla “sensibilizzazione sulla salute psicofisica dei bambini”, mentre l’obiettivo dichiarato, anche attraverso organi di stampa, sarebbe quello di denunciare la nuova ondata di una fantomatica “colonizzazione ideologica”, al pari del nazismo e del comunismo». La revoca del permesso, peraltro non ritirato nei tempi prescritti dalla normativa, risponde alla mozione del Consiglio comunale, che impegna la Giunta a non concedere spazi a organizzazioni omofobiche e transfobiche. Immediata la replica degli organizzatori: «Domani il Bus della Libertà fermerà alle 11 in Rondò Rivella, come da prima autorizzazione del Comune di Torino. Non intendiamo cedere nulla di fronte alle pretese liberticide dell’assessore e della Lobby che rappresenta: se saremo multati, sarà il prezzo che i liberi cittadini devono pagare per la libertà di espressione dove comanda il pensiero unico». 
NELLE SCUOLE  
«La presenza del Bus della Libertà a Torino - avevano spiegato gli organizzatori del Bus - intende denunciare la fortissima influenza della Lobby Lgbt sulle politiche comunali, incarnata dalla stessa presenza in Giunta dell’ex responsabile di Arcigay locale, nominato ideologicamente Assessore “alle famiglie”. Il Comune di Torino si è fatto promotore di altre iniziative ideologiche come la diffusione in città di “semafori Lgbt” con l’immagine illuminata di coppie gay. Il Bus denuncerà inoltre la nuova ondata di progetti Gender nelle scuole».


COORDINAMENTO PRIDE  
Dal Torino Pride, che raggruppa decine di associazioni lgbt, il coordinatore Alessandro Battaglia commenta così: «Riteniamo che in questa iniziativa poco vi sia di interessante a parte l’evidente aspetto grottesco. Le iniziative pubbliche di sostegno ai diritti delle persone lgbtqi intraprese da associazioni e dalle varie amministrazioni pubbliche sono solo un segno di civiltà e inclusione». La  Stampa.it 24 febbraio 
Maria Teresa Martinengo