martedì 6 marzo 2018

Disabile in gita, docenti e famiglie dicono no: tutto cancellato

In aula non sanno come gestire un'alunna disabile. E la scuola cancella la gita di tutta la classe: «Volevano che nostra figlia rimanesse a casa». La denuncia arriva dai genitori di una ragazzina che frequenta le medie a Saronno, in provincia di Varese, affetta da una malattia genetica molto rara. È per la sindrome di Smith Magenis che Agata (nome di fantasia) ha bisogno dell'aiuto di un insegnante di sostegno: ha un ritardo psicomotorio, fa fatica a parlare come tutti gli altri. E il suo sonno è disturbato: può svegliarsi anche quattro volte a notte e la mattina all'alba ha gli occhi spalancati. «Non ha mai dormito senza di noi, per questo avevo proposto di partecipare io stessa a una gita di tre giorni in Toscana - racconta la mamma - per non creare problemi. Un'idea inizialmente accettata dalla scuola. Nostra figlia era al settimo cielo». Ma Agata da qualche mese sta vivendo un periodo complicato: quando si arrabbia e va in crisi, in classe non sanno come tenerla. Così, gli insegnanti hanno deciso di revocare la propria disponibilità a partire per la Toscana. «Sono venute a mancare le condizioni di sicurezza», si limita a dire il preside. Nell'istituto non si sono fatte attendere le polemiche degli altri genitori: «Volevano che facessimo un passo indietro, che lasciassimo Agata a casa perché quel viaggio era un diritto dei figli», prosegue la famiglia, che ha scritto una lunga lettera al provveditorato e all'Ufficio scolastico della Lombardia. In questi mesi, non c'è stato verso di trovare una soluzione che includesse tutti: «Niente viaggio. Ci sentiamo discriminati», dicono. Mentre Agata ancora non sa niente. E conta i giorni, convinta di partire.
Tiziana De Giorgio

(la Repubblica 20 Febbraio)