venerdì 2 marzo 2018

I preti in Africa? Pensano alle anime ma anche al Pil

Nel continente africano il 19,2 per cento della popolazione e cattolica: 250 milioni di anime su 1miliando e duecento milioni di abitanti. I sacerdoti aumentano del 4 per cento ogni anno, 32.000 circa, e rappresentano il 10 per cento dei preti cattolici sparsi nel Mondo. In tanti Paesi dell'Africa subsahariana la Chiesa Cattolica, con le sue scuole e le sue opere sanitarie e d'assistenza, resta l'unica struttura sociale in grado di mantenere una rete istituzionale e morale a livello nazionale ed internazionale. E, data la generale assenza di politiche occidentali nei confronti dei Paesi africani, spesso sono gli uomini di quella Chiesa a farsi carico della mediazione e dell'opposizione nei molteplici, talvolta sanguinosi, slittamenti verso forme di governo dittatoriali che le contrapposizioni politiche interne producono. Così avviene nella Repubblica Democratica del Congo, dove lo stimato cardinale Monsengwo tenta di far avanzare il Paese verso forme di governo meno corrotte e più credibili; nella Repubblica Centrafricana, dove il popolare e dinamico cardinale Nzapalainga cerca di disarmare quanti soffiano sul fuoco della guerra di religione; in Burundi dove i vescovi spengono le fiamme dell'odio interetnico alimentato dal presidente Nkurunziza... Un attivismo motivato dal desiderio di non far perdere ai loro rispettivi Paesi il treno di uno sviluppo interafricano assai promettente. Il rapporto 2017 della Banca Africana dello Sviluppo (ma è stato firmato anche dall'Ocse e dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo) ha stabilito infatti al 3,4 per cento il tasso medio di crescita del Pil del Continente. Per l'anno in corso le previsioni parlano di una crescita, forse anche superiore, intorno al 4,3 per cento e questo nonostante i contraccolpi degli ultimi due anni, con il crollo dei prezzi delle materie prime, la crisi finanziaria mondiale e gli effetti di El Niño. Insomma sulle 54 nazioni che compongono il continente, sembra che 18 abbiano raggiunto un livello di sviluppo medio o elevato.
In tema di lotta alla povertà i progressi più significativi si sono verificati in Rwanda, Ghana e Liberia dove, tra le altre iniziative, i governi hanno adottato un sistema di assicurazione sanitaria comunitaria che copre nove cittadini su dieci. Anche nel campo dell'educazione i progressi sono notevoli e Sudafrica, Ghana, Mozambico vi investono oltre il 6 per cento del Pil nazionale: l'Italia, si ferma allo 0,3. Tutti numeri che, nelle riunioni collegiali future, conclave compreso, indicano che il blocco delle Chiese africane sarà protagonista di decisioni importanti. E non sempre in accordo con i confratelli Occidentali.
Filippo Di Giacomo

(Il Venerdì 16 febbraio)