sabato 3 marzo 2018

Relazione - La voglia di perfezione è superbia. È il peccato del voler essere come Dio, essere Dio. Meglio l'ateo del concorrente con Dio, dello scalatore di Dio. Il peccato è voler fare da sé, è la superbia del non avere bisogno. L'asceta che si macera in rinunce, cilici, autopunizioni, purezze glaciali, forse è peggiore del libertino grato alla vita e buono, giusto. Chi cerca di non aver bisogno di perdono è il più abbandonato degli esseri umani. Non ha radici nella vita, è ramo secco. Il perdono è nella relazione, nel chiedere di essere insieme, insieme al prossimo, perciò insieme a Dio.
Enrico Peyretti

(Rocca 15 febbraio 2018)