domenica 22 aprile 2018

PREDICAZIONE DEI DOMENICA 22

Dal Vangelo di Luca il capitolo 10, 1-12
17-20
Questi versetti del capitolo decimo riprendono la memoria di Gesù che vuole preparare i suoi discepoli ad affrontare il futuro che verrà.
E' significativo che Gesù li mandi nei villaggi in cui è stato o andrà perché i discepoli non tengano per sé l'esperienza e le scoperte fatte con Gesù e imparino a condividerle e a trasmetterle alle persone che incontrano.

Quando Luca scrive queste queste parole erano trascorsi oltre 50 anni dalla morte di Gesù e la sua comunità era tentata di chiudersi in se stessa.

Ricordare l'invio prima dei dodici e, poi dei 72 (numero simbolico che indicava l'apertura a tutte le nazioni e popoli), significava dare uno scossone alla comunità per ricordare che non si vive solo per se stessi ma per dare testimonianza.

Versetto 1: li manda a due a due: anche questo no n è scritto a caso. Era in Israele una tradizione degli itineranti perché il viaggio e la missione erano faticosi... ed esposti allo scoraggiamento. In due ci si poteva sostenere e riprendere fiducia nei momenti più difficili..

Al versetto 4 “Non portate né borsa, né sacca....”si parla appunto dell'equipaggiamento del discepolo estremamente leggero: il messaggio è chiaro: se si ha fiducia in Dio, nella missione che uno vuole compiere, non c'è bisogno di tante cose.
Nei secoli successivi, quando venne meno la fede e il centro del messaggio, la preoccupazione si spostò sul garantirsi tante sicurezze .
Non parliamo poi dei secoli in cui quando si cominciò a parlare di missione verso il mondo, ma con lo stile e i mezzi della conquista.
Siamo al versetto 11. Un insegnamento prezioso:
Vi capiterà di non essere accolti, non fermatevi, date loro testimonianza e riprendete la strada. Qui Gesù è molto saggio perché li mette in guardia dai facili trionfalismi perché non andrà sempre tutto bene come voi vi aspettate.

Gli ultimi versetti che abbiamo letto dal 17 al 20 mi sembrano una continuazione al discorso sulla missione.
Mi è piaciuto questo “quadro” gioioso. Mentre altre volte i discepoli non erano riusciti a fare nulla , qui viene narrato un momento felice e fecondo della loro missione; tanto che Gesù con un linguaggio enfatico e celebrativo esclama: “Ho visto Satana cadere dal cielo”.
Qui emerge il tratto particolare di Gesù come maestro: Gesù sa rimproverare, evidenziare i limiti e correggere i discepoli, ma sa anche incoraggiare e mettere in luce il loro impegno e valorizzare il loro entusiasmo.
Ancora una piccola annotazione sul v.20.
Se qualcosa vi andato bene (gli spiriti vi hanno obbedito) non fatevene un vanto ma pensate che i vostri nomi sono scritti nel cuore di Dio , cioè avete fatto qualcosa che piace a Dio. Una lezione di fiducia e umiltà.
fiorentina Charrier