mercoledì 18 luglio 2018

Come riconoscere la patologia del gioco d'azzardo

a cura dell'Associazione "Punta su di te 2.0"

 

Il gioco d'azzardo patologico (gap) è un problema che si presenta in modo subdolo e complesso. Spesso chi è affetto da questo tipo di disturbo non è in grado di chiedere aiuto; in buona parte dei casi è il coniuge, un figlio, un genitore o altro parente o persona vicina alla famiglia a cercare informazioni, chiedere supporto ed in generale ad attivarsi per preoccupazione o per disperazione.

Come cogliere i primi segnali? 

Possono sorgere sospetti più o meno fondati o esservi ragionevoli certezze che il problema sia quello del gioco, anche se tendenzialmente i giocatori negano o minimizzano. Vi sono campanelli d'allarme aspecifici e specifici che permettono di porre il sospetto della presenza di una modalità di gioco problematica/patologica; riconoscere i primi segnali può essere un modo di affrontare il problema prima che le perdite economiche e la cronicizzazione della malattia rendano la situazione drammatica.

Tra le caratteristiche aspecifiche si possono osservare:

1) alterazioni del tono dell'umore (depressione, instabilità emotiva)

2) irrequietezza, irritabilità, ansia, insonnia

3) comportamenti anomali rispetto al passato (uscite in orari anomali, vaghezza nel dare spiegazioni, utilizzo della rete eccessivo e in contesti appartati…)

Inoltre si possono osservare caratteristiche più specifiche delle problematiche legate al gioco:

1) aumento della frequenza delle giocate e della spesa legata a tale comportamento

2) irrequietezza e irritabilità quando non può giocare e quando si affronta l'argomento

3) tentativi di ridurre o interrompere l'attività del gioco che non portano a risultati

4) eccessivo coinvolgimento nel gioco d'azzardo (pensieri perennemente rivolti al gioco, a pregresse esperienze di gioco, a come trovare denaro per giocare)

5) bugie per mascherare il proprio coinvolgimento nel gioco

6) difficoltà economiche e spese non giustificabili

7) richieste incongrue di denaro, non solo a parenti ma anche ad amici e conoscenti adducendo scuse poco credibili

8) indebitamento con banche, finanziarie, nei casi più complessi, usura

9) difficoltà lavorative, scarso rendimento, licenziamenti, utilizzo non giustificabile dell'eventuale tfr, frequenti cambi di attività lavorativa e cessione del quinto

10) illeciti per procurarsi denaro o beni

Cosa fare in caso di sospetto? 

Se si ha anche solo il sospetto che un proprio familiare giochi in maniera problematica è consigliabile osservarne attentamente i comportamenti, prendere nota delle spese effettuate, essere attenti alle richieste di denaro ingiustificate, non elargire denaro contante, controllare denaro nel portafogli, estratti conto bancari e spese con carte di credito (attenzione alle piccole spese/pagamenti bancomat ripetute in brevi lassi di tempo), non lasciare denaro in casa in vista, controllare oggetti di valore (orologi, gioielli..). Inoltre è bene non assumersi compiti e responsabilità della persona affetta, non giustificare di fronte ad altri ammanchi, ritardi, inadempienze, conseguenze legate al gioco: tali modalità attuate con fine protettivo permettono il procrastinarsi di una condizione patologica e l'aggravamento della situazione.

Rivolgersi a personale specializzato che possa fornire indicazioni e dare informazioni dettagliate. Una delle finalità del progetto "punta su di te 2.0" è proprio quella di facilitare l'accesso ai servizi di cura creando una rete e diversi canali di accesso (sito, sportelli telefonici, sportello mobile) perché chi ha dubbi in proposito possa trovare ascolto e risposte utili ad affrontare il problema.

I servizi specializzati nel trattamento del disturbo da gioco d'azzardo sono i Serd territoriali, dove un'equipe multidisciplinare composta da psicologi, medici, educatori assistenti sociali e infermieri valuterà la situazione e proporrà al giocatore ed alla famiglia un percorso di cura appropriato. Come in tutte le dipendenze è indicato il coinvolgimento della famiglia o della coppia. L'accesso al Serd è gratuito e diretto, non sono richiesti il pagamento del ticket né la richiesta del Medico curante. Possono accedere tutti i cittadini, anche minorenni.


(da Insonnia, mensile Racconigi, pag. 4, luglio 2018-contatti@insonniaracconigi.it)