Guilherme
il senzatetto prova a sedurre la sinistra brasiliana
Rio
De Janeiro. “Se
è di Lula,
è
nostro”. La frase era stata scritta il 16 aprile su un immenso
striscione, issato in cima al chiacchierato edificio Solaris, da
membri del Frente povo sem medo, la Flange brasiliana del Mtst, il
Movimento dei lavoratori senza tetto. Per protestare contro la
detenzione dell’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula de Silva,
l’audace gruppo aveva occupato, per ore, il presunto appartamento
di Lula, che, nonostante non fosse di proprietà dell’ex
presidente, era stato usato come prova inoppugnabile di corruzione
per condannarlo a 12 anni di reclusione. Sarebbe potuta sembrare
l’ennesima protesta dei senza tetto, se non fosse per la polizia
federale che, il 17 giugno, ha poi convocato a deporre
sull’occupazione Guilherme Boulos, il leader del Mtst, candidato
alle presidenziali del 7 ottobre. La deposizione di Boulos è
avvenuta due giorni dopo che era stata ufficializzata la sua
candidatura con il Psol, partito nato da fuoriusciti del Partito dos
Trabalhadores di Lula.
Boulos,
36 anni, potrà contare anche sul voto degli indios, visto che la sua
vice sarà la leader indigena Sonia Guajajara. Ma ha soprattutto
l’appoggio del sempre popolare e carismatico Lula, che lo stima
come amico e uomo politico. Formato in filosofia e professore di
psicanalisi, il leader del Mtst è ritenuto uno dei più influenti
rappresentanti dei movimenti sociali della sinistra brasiliana di
oggi. E alcuni lo considerano l’erede politico di Lula. L’ex
presidente – che aspetta di capire se abbia speranza di uscire di
prigione e candidarsi, con i sondaggi che lo danno ancora in testa –
rivede nel percorso di Boulos le sue lotte giovanili nel sindacato
durante la dittatura. Il Mtst è stato fondato nel 1997 con
l’obiettivo di coordinare le occupazioni urbane e di rappresentare
disoccupati e precari, ma negli ultimi anni, come il Psol, si è
distinto anche per il suo attivismo politico contro l’impeachment
della presidente Dilma Rousseff e contro le politiche dell’impopolare
governo di Michel Temer, attirando l’attenzione non solo dei
giovani, ma anche di intellettuali e artisti, come Caetano Veloso,
Sonia Braga e Frei Betto. Psol e Mtst puntano all’exploit, riunendo
una sinistra brasiliana frammentata e turbata dagli scandali e dalla
decadenza del Pt.
(Giuseppe
Bizzarri) – Repubblica
20/07