sabato 4 agosto 2018

SULLE ORME DI LULA

Guilherme il senzatetto prova a sedurre la sinistra brasiliana
Rio
De Janeiro. “Se è di Lula, è nostro”. La frase era stata scritta il 16 aprile su un immenso striscione, issato in cima al chiacchierato edificio Solaris, da membri del Frente povo sem medo, la Flange brasiliana del Mtst, il Movimento dei lavoratori senza tetto. Per protestare contro la detenzione dell’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula de Silva, l’audace gruppo aveva occupato, per ore, il presunto appartamento di Lula, che, nonostante non fosse di proprietà dell’ex presidente, era stato usato come prova inoppugnabile di corruzione per condannarlo a 12 anni di reclusione. Sarebbe potuta sembrare l’ennesima protesta dei senza tetto, se non fosse per la polizia federale che, il 17 giugno, ha poi convocato a deporre sull’occupazione Guilherme Boulos, il leader del Mtst, candidato alle presidenziali del 7 ottobre. La deposizione di Boulos è avvenuta due giorni dopo che era stata ufficializzata la sua candidatura con il Psol, partito nato da fuoriusciti del Partito dos Trabalhadores di Lula.
Boulos, 36 anni, potrà contare anche sul voto degli indios, visto che la sua vice sarà la leader indigena Sonia Guajajara. Ma ha soprattutto l’appoggio del sempre popolare e carismatico Lula, che lo stima come amico e uomo politico. Formato in filosofia e professore di psicanalisi, il leader del Mtst è ritenuto uno dei più influenti rappresentanti dei movimenti sociali della sinistra brasiliana di oggi. E alcuni lo considerano l’erede politico di Lula. L’ex presidente – che aspetta di capire se abbia speranza di uscire di prigione e candidarsi, con i sondaggi che lo danno ancora in testa – rivede nel percorso di Boulos le sue lotte giovanili nel sindacato durante la dittatura. Il Mtst è stato fondato nel 1997 con l’obiettivo di coordinare le occupazioni urbane e di rappresentare disoccupati e precari, ma negli ultimi anni, come il Psol, si è distinto anche per il suo attivismo politico contro l’impeachment della presidente Dilma Rousseff e contro le politiche dell’impopolare governo di Michel Temer, attirando l’attenzione non solo dei giovani, ma anche di intellettuali e artisti, come Caetano Veloso, Sonia Braga e Frei Betto. Psol e Mtst puntano all’exploit, riunendo una sinistra brasiliana frammentata e turbata dagli scandali e dalla decadenza del Pt.
(Giuseppe Bizzarri) – Repubblica 20/07