Novant’anni dopo i Patti Lateranensi "Noi Siamo Chiesa" propone profonde riforme nell’attuale sistema dei rapporti Stato-Chiesa
Il testo di "Noi Siamo Chiesa" per il novantesimo dalla firma dei Patti Lateranensi (vedi allegato) ricorda
anzitutto l’esistenza nella Chiesa, da sempre, di un’opinione che ha
contraddetto la linea gestita dal Vaticano e dalle autorità
ecclesiastiche. Essa si rifà a Rosmini e a quanti non condivisero la
resistenza ad abbandonare il potere temporale dei Papi e che
successivamente furono critici nei confronti dei Patti Lateranensi per
il consenso che essi portarono al fascismo. Il Concilio ipotizzò
l’abbandono dei privilegi concordatari, ma non fu questa la linea
seguita con il nuovo Concordato del 1984 che modernizzò il sistema senza
cambiarlo. Nei suoi confronti fu vivace la reazione dei cattolici
anticoncordatari. Il documento analizza poi la situazione sociale ed ecclesiale,
molto cambiata, che esige una revisione degli attuali rapporti
Stato-Chiesa. Le proposte finali sono destinate a suscitare riflessioni
di lungo periodo. Esse propongono l’insegnamento obbligatorio a gestione
pubblica della storia delle religioni nelle scuole al posto
dell’attuale insegnamento confessionale, l'apertura di facoltà
teologiche nelle università pubbliche, l’eliminazione in dieci anni del
sistema dell’ottopermille, una nuova legge sulla libertà religiosa,
risorse alla Chiesa finalizzate solo a progetti per interessi
collettivi, conoscenza e tassazione regolare dei beni della Chiesa,
intervento concordato bilaterale sulla gestione delle risorse
finanziarie della S. Sede, collaborazione reciproca nel contrasto alla
pedofilia del clero. Roma, 11 febbraio 2019 NOI SIAMO CHIESA