domenica 26 maggio 2019

LA RESISTENZA DELLA SINISTRA

Laurent Joffrin,  Libération, Francia

Non si consuma mai. Come un coltellino svizzero, i jeans scoloriti o una canzone dei Beatles. 
Da 10 anni un coro interessato fatto di liberali frizzanti, sovranisti  conquistatori, radicali " più rossi di noi si muore"  versava lacrime di coccodrillo al capezzale di questa socialdemocrazia che si proclamavano moribonda. 
Invece la vittoria di Pedro Sanchez, giovani leader del partito socialista spagnolo dimostra che il moribondo ha ancora qualche risorsa. 
Con il 28,7% dei voti, il Psoe è arrivato primo alle elezioni legislative e dovrà guidare il prossimo governo di Madrid. Con una coalizione fragile? Certo: è il destino della maggioranza dei partiti europei assoggettati ad un sistema proporzionale che richiede delle alleanze. 
La socialdemocrazia è sparita? In Italia, in Polonia o in alcuni paesi dell'est sì.
In Francia è ridotta allo stretto necessario. Però governa in Portogallo, in Grecia, in Svezia, in Germania con la Cdu e in Spagna. 
Ed è la prima forze di opposizione nel Regno Unito, dove ha riconquistato voti tra i giovani e gli operai, in Danimarca e nel Belgio francofono.
La sua caratteristica principale, oltre ad aver modellato lo Stato sociale nella maggior parte dei paesi europei e ad aver modernizzato la società, è la resilienza.
Sta attraversando una crisi profonda, la terza o la quarta della sua lunga storia. La sua sopravvivenza è legata a un ragionamento semplice: se si rifiuta il liberismo ineguale e il nazionalpopulista o arretrato, resta solo un modo per governare: 
riformare di continuo l'economia di mercato per renderla più umana, più libera e adeguata all'imperativo ambientale.
E'quello che tutte le sinistre riformiste si sforzano di fare. Come dice il socialista Henri Weber, è una crisi di rifondazione. 
Dopo aver raggiunto la maggior parte dei suoi obiettivi storici, deve rivedere le sue basi: ripensare lo stato sociale, democratizzare la democrazia, domare la finanza e la tecnologia, legare giustizia sociale e rispetto per il pianeta, coniugare nazione, Europa e globalizzazione, resistere alla crescita dei giganti di America e Asia. Serve una strategia politica che passi la per la riconquista delle classi popolari: è il compito degli anni a venire.

 Internazionale 3 maggio