domenica 24 maggio 2020

LONDRA : UN TRISTE PRIMATO

Londra capitale della cocaina
‟Record in Europa”
Qualche mese fa gli scienziati avevano rilevato nel Tamigi un comportamento irrequieto delle anguille. Come mai? Scoperta: c'era tanta, troppa coca nel fiume di Londra. Il Regno Unito è diventato la capitale della cocaina in Europa. Il senso di impotenza è travolgente. «Non possiamo fermare la domanda applicando la legge, non possiamo arrestare tutti. L'unica soluzione è informare i cittadini dei danni che si fanno a se stessi e ai loro cari, oltre ai favori che procurano ai criminali».
A parlare al Times è Lawrence Gibbons, a capo della sezione antidroga della National Crime Agency (Nca), l’Fbi britannica. I numeri non lasciano dubbi. Il consumo di coca oltremanica è cresciuto del 300% negli ultimi dieci anni secondo la Nca , con i britannici che hanno assunto 117 tonnellate di ‟neve” l'anno scorso contro le circa quaranta del 2011. «Siamo il più grande consumatore di Europa», ammette Gibbons, «una parte significativa della droga tramite Belgio, Olanda e Spagna termina il suo viaggio qui. Nel 1980 la cocaina era per manager e liberi professionisti a Londra. Ora non c'è più alcuna distinzione o classe sociale che tenga».
Vero. Perché in Regno Unito ormai c'è un consumo di coca uniforme appena si supera la soglia delle 10mila sterline di reddito annuale. La diffusione aumenta persino tra gli anziani. Lo scorso novembre c'era stato un surreale allarme tra gli over 90, con dieci di loro ricoverati in ospedale nel 2019 per cocaina contro in due di un decennio fa, e altri 379 tra gli over 60, rispetto ai 45 del 2009. «Non dimenticare che non puoi tornare indietro», cantava Eric Clapton sui versi maledetti di ‟Cocaine” di J.J. Cale.
Il business della coca oltremanica è in mano alla mafia albanese, i ‟Tony Montana” del Regno Unito, che sono riusciti ad abbassare i prezzi - ora ai minimi dal 1990 - e alzare la qualità della ‟roba” contrattando direttamente con i cartelli sudamericani. Poi, oltre alle città più importanti, la droga viene immessa nelle arterie delle ‟county lines”, la rete di spacciatori locali e delle zone più periferiche o rurali, spesso giovanissimi, che la diffondono come i ‟rider” delle consegne a domicilio. «Oramai sono ovunque» piega «scioccata» la professoressa di Cambridge e consulente del governo Carol M. Black, «l'incremento più alto del consumo è proprio tra i ragazzi tra i 20 ed i 24 anni.
La coca è così onnipresente in Regno Unito che la scorsa estate a un certo punto ha monopolizzato persino le primarie del partito conservatore e per la premiership. Il più pericoloso sfidante di Johnson, oggi superministro, Michael Gove fu affondato dalle sue sniffate di vent'anni prima, curiosamente svelate dalla stampa nel momento decisivo. E Boris Johnson dopo aver ammesso in passato di aver assunto coca, la scampò così: «Può darsi che il mio naso ci sia caduto sopra. Ma di certo non ho sniffato».
Antonello Guerrera, La Repubblica 17 maggio