Celebrazione 14 marzo 2021 - Comunità Cristiana di Base di Città di Gap, Pinerolo
L’ARTE DI ESSERE FRAGILI
P. SALUTO ALL’ASSEMBLEA
G. Tu Dio della vita, ci accompagni nello scorrere dei giorni.
Ci sei vicino in quella stagione in cui dobbiamo fare un nuovo patto con noi stessi,
e accogliere i giorni in cui le forze vengono meno.
Inutile rimpiangere, dannoso ostinarsi a lottare contro la fragilità.
Aiutaci a farci amiche le nostre fragilità come consigliere di saggezza e come
valorizzazione di ciò che oggi e ancora possibile fare per compierlo con gioia.
(Franco Barbero)
MUSICA: https://www.youtube.com/watch?v=EnJsHSF6zgg
LETTURE BIBLICHE
Salmo 90
Tu che abiti al riparo dell'Altissimo
e dimori all'ombra dell'Onnipotente,
di' al Signore: «Mio rifugio e mia
fortezza,
mio Dio, in cui confido».
Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne
sotto le sue ali troverai rifugio.
La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza;
non temerai i terrori della notte
né la freccia che vola di giorno,
la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra;
ma nulla ti potrà colpire.
Solo che tu guardi, con i tuoi occhi
vedrai il castigo degli empi.
Poiché tuo rifugio è il Signore
e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora,
non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutti i tuoi passi.
Sulle loro mani ti porteranno
perché non inciampi nella pietra il tuo
piede.
Camminerai su aspidi e vipere,
schiaccerai leoni e draghi.
Lo salverò, perché a me si è affidato;
lo esalterò, perché ha conosciuto il mio
nome.
Mi invocherà e gli darò risposta;
presso di lui sarò nella sventura,
lo salverò e lo renderò glorioso.
Lo sazierò di lunghi giorni
e gli mostrerò la mia salvezza.
1Re 19,1-8
Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i profeti. Gezabele inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio, se domani a quest'ora non avrò reso te come uno di quelli».
Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea di Giuda. Là fece sostare il suo ragazzo. Egli si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». Si coricò e si addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia!». Egli
guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi. Venne di nuovo l'angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino».
Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb.
Cortometraggio
L’arte di essere FRAGILI: https://www.youtube.com/watch?v=fS2XK_7tAwk
PREDICAZIONE
INTERVENTI LIBERI
1. Signore, nostro Dio,
ogni albero, col tempo, mette radici profonde che si ramificano sotto il terreno e si dilatano, fino ad intrecciarsi con quelle degli altri alberi.
Tutte insieme, esse sostengono il terreno con una rete, invisibile ai nostri occhi, ma così forte da impedire che tutto frani alla prima alluvione.
2. Fa’ che questo accada anche per noi, Tue creature. In un mondo in cui regnano indifferenza ed egoismo, c’è bisogno urgente, quotidiano, di creare sempre nuovi contatti.
1. Lasciamo che le nostre radici si uniscano, che le nostre mani e i nostri cuori si accarezzino per sostenerci l’un l’altro, l’un l’altra.
2. Gli alberi guardano verso il cielo: anche quando ci appaiono piegati su se stessi e le loro chiome lambiscono quasi la terra.
Essi si lasciano irrorare dalla luce che proviene dall’alto e li va a cercare, facendosi spazio tra l’intrico dei rami e delle foglie.
1. Fa’ che anche noi, pur chini per i pesi che gravano sulle nostre spalle, ci lasciamo abitare dalla Tua luce, che spesso ci mantiene in vita contro la nostra stessa volontà.
2. Rendici, o Signore, docili e flessibili, per non opporre resistenza e coltivare la “vocazione al cielo”, per fare di noi, di ciascuno e ciascuna di noi, la Tua dimora prediletta.
T. Gesù era a tavola con i dodici in quella notte piena di congiura. Ormai era chiaro: bisognava pagare con la vita le cose fatte, dette ed insegnate. Il cuore di Gesù faceva i conti con la paura. Ma Gesù concentrò il suo amore e le sue forze e, volgendosi ai discepoli, dopo aver lodato il nome santo di Dio, diede a ciascuno un pezzo di pane e disse: “Prendete e mangiate. Questo pane spezzato è il segno della mia vita. Quando farete questo, lo farete per ricordarvi di me, di ciò che ho fatto e detto”. Poi prese la coppa del vino, ne porse da bere a tutti dicendo: “Questo calice è il segno dell’alleanza nuova che Dio ha stipulato con l’umanità, non dimenticate che a me la fedeltà è costata fino al sangue”.
P. PREGHIERA DI CONDIVISIONE
CONDIVISIONE PANE
PREGHIERE SPONTANEE
CANTO DEL PADRE NOSTRO: https://www.youtube.com/watch?v=Lmp4frR1NPk
BENEDIZIONE FINALE
1. Che la vita ci renda piccoli,
fragili, vulnerabili.
Che trascini via,
come l'acqua del fiume,
i nostri segreti orgogli,
le nostre grandi ambizioni.
2. Che ci commuovano,
come da bambini,
le parole e i gesti di tenerezza,
gli eventi e le grida di dolore.
1. Ripercorriamo i passaggi
che ci hanno portato erroneamente
a crederci re di tutte le valli
e dei scenari di questo mondo.
T. Facci tornare, come da bambini,
la fantasia, lo stupore
per i grandi segreti dell'universo,
e per le piccole meraviglie
di ogni giorno.
E tra risate, giochi e silenzi
perdere semplicemente
il nostro tempo,
e guadagnare alla fine la nostra vita.
Stefania e Esperanza