mercoledì 10 marzo 2021

CRIMINI CHE FANNO ORRORE, MA POCO CONOSCIUTI

 Effetti collaterali

Federico Tulli
Adista 20/02

Ci sono crimini che fanno talmente orrore che raramente trovano adeguato spazio nel dibattito pubblico. Eppure paradossalmente, la scarsa attenzione da parte delle sue istituzioni, dei media e dell'opinione pubblica è, secondo me, è una delle concause collaterali che contribuiscono a far si che siano difficilmente contrastati da parte degli organi preposti. Uno di questi è sicuramente lo stupro subito da minori in età prepuberale, chi segue questa rubrica saprà che più volte la pedofilia (che di philia nei confronti del bimbo non ha nulla) è stato oggetto di mie riflessioni e analisi. Ebbene la mia insistenza è dettata anche da questo: è mio preciso impegno obbligare le persone a non voltarsi dall'altra parte. "Ho visto che hai scritto diversi libri sulla pedofilia, ti faccio i miei complimenti ma non ce la farò mai a leggerli perché mi fa paura".
Non avete idea di quanti amici e conoscenti di vecchia data mi abbiano detto questa cosa. Certo non si tratta di una statistica dal chiaro valore scientifico, ma l'anaffettività di costoro trova-purtroppo-conferma in quei rari studi da cui emerge che è proprio il contesto indifferente alla realtà umana del bambino, il terreno di caccia ideale per un violentatore. La disumanità di chi vuole negare a un altro essere umano la possibilità di realizzare la propria identità sessuale una volta raggiunta l'età puberale, si materializza anche in un altro crimine meno frequente alle nostre latitudini ma non meno violento e devastante. E qui faccio ammenda perché io per primo solo di rado da giornalista me ne sono occupato.
Mi riferisco alla mutilazione genitale femminile. Provo almeno in parte a recuperare. Il fenomeno riconosciuto a livello internazionale come una violazione dei diritti umani, colpisce ancora oggi oltre 200 milioni di donne nel mondo ed è presente in tutti i continenti, Europa compresa. La maggior diffusione concentrata in Somalia. Qui avvengono il  98% delle mutilazioni genitali femminili di tutto il mondo ed è stato calcolato che l'87% delle donne 14-49 anni l'abbia subita.
Dal 2020 sono in Somalia è un crimine punito con tre anni di carcere ma la strada per eradicarla dalla società sarà lunga (come del resto qui da noi accade per lo stupro contro la donna o un bambino, che non è più delitto contro la morale ma un crimine contro la persona dal 1996). 
Più in generale un rapporto dell'Unicef condotto in 29 paesi  mediorientali africani hanno mostrato che nonostante in 24 di questi ci siano leggi che proibiscono la pratica con diverse modalità la mutilazione è ancora largamente diffusa. Tuttavia è ferma e diffusa la convinzione che una legge sia da stimolo a una discussione a tutti livelli della società. Appunto parlarne, impedire che l'indifferenza e l'assuefazione prendano il sopravvento è un'importantissima forma di prevenzione.
Per capire a cosa si va incontro basti dire che ogni anno sono almeno 3 milioni le bimbe- ragazze a rischio di subire questa mutilazione pericolosissima per la loro salute psicofisica e che hanno tra i 4/14 anni.
e, sempre l'Unicef ha stimato che altri 68 milioni di ragazze le subiranno entro il 2030 se non vi sarà un'accelerazione nell'impegno comune per porre fine a questa aberrazione. Aberrazione che ci riguarda molto da vicino: le donne che sono state sottoposte a una forma di mutilazione genitale in Italia sono circa 80.000 ma potrebbero essere molte di più perché non tutte vengono intercettate dal servizio sanitario nazionale. Un'ultima cosa.
Non pensiate che la pandemia abbia rallentato la crescita di questo crimine. Stando un rapporto di Save the Children per quanto riguarda i minori la COVID-19 non hai inciso solamente sulla possibilità di frequentare la scuola lasciando 1,6 miliardi di bambini senza istruzione. 
L'obbligo di rimanere a casa ha infatti aumentato anche il rischio di stupro tra gli adolescenti da parte del proprio marito o ragazzo (violenza che prima della pandemia riguardava una su 10) e sempre per effetto della pandemia, si prevedono 2 milioni di casi di mutilazione genitale femminile in più nei prossimi 10 anni, soprattutto tra chi non ne ha ancora 14. 
Direi che per ora basta così, il quadro è sufficientemente chiaro.