sabato 20 marzo 2021

PER NON DIMENTICARE

 Le mille guerre del Congo

Colette Braeckman, Le Soir, Belgio

Luca Attanasio, 43 anni, ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), ha incontrato la morte sulla strada nazionale tutta dritta che da Goma, il capoluogo della provincia del Nord Kivu, porta a Rutshuru. È una strada ben nota ai turisti che visitano il parco naturale dei monti Virunga, ma gli abitanti della zona sanno anche che a una decina di chilometri da Goma c'è l'incrocio “delle tre antenne”, un posto molto pericoloso, dove anche il direttore del parco, Emmanuel de Merode, ha rischiato di morire qualche anno fa. L'incrocio si trova vicino a un'area in cui si nascondono gruppi armati, delinquenti comuni e banditi di strada.

Lì, intorno alle 10.15 del 22 febbraio, Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l'autista Mustapha Milambo Baguma sono rimasti uccisi nell'attacco di un gruppo di uomini armati usciti dalla boscaglia. Il veicolo su cui viaggiavano, che procedeva insieme a un'altra jeep del World food programme (Wfp), è stato preso di mira dagli aggressori, che hanno cercato di rapire i sette passeggeri. I sequestri a scopo di riscatto sono molto frequenti in questa zona. Alcuni ranger del1'Istituto congolese per la salvaguardia della natura (Iccn), che presidiano il vicino parco, sono intervenuti subito, ma l'autista era già stato ucciso e Iacovacci è stato colpito a morte poco dopo. Attanasio, ferito all’addome, è stato portato a Goma in condizioni critiche ed è morto durante il tragitto. Il diplomatico avrebbe dovuto visitare alcuni centri del Wfp che distribuiscono generi alimentari nel Nord Kivu ed era arrivato a Goma il venerdì precedente. Il convoglio aveva le insegne dell'agenzia delle Nazioni Unite ma non era scortato da soldati della Missione dell'Onu per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo (Monusco) né da quelli dell'esercito congolese, una precauzione che spesso è adottata in presenza di diplomatici. La strada era stata dichiarata sicura, ma il commissario della polizia provinciale si è meravigliato quando ha saputo che l’ambasciatore italiano viaggiava in una zona così pericolosa senza aver informato la polizia o l'esercito.

Profonda commozione

La morte di Attanasio, il primo diplomatico europeo a essere assassinato dal 1993, quando a Kinshasa l’ambasciatore francese Philippe Bernard fu ucciso da un “proiettile vagante”, ha suscitato profonda commozione nella capitale e ha confermato che la situazione nel nordest dell’Rdc, sia lungo i confini del parco dei Virunga sia nella provincia dell'Ituri, sta peggiorando. Negli ultimi anni più di duecento guardiani del parco, che impiega in totale settecento ranger, hanno perso la vita negli scontri con bande armate.

Questi gruppi sono spesso formati da ribelli hutu ruandesi - come le Forze democratiche di liberazione del Ruanda (Fdlr), che da vent'anni sopravvivono nella regione producendo e vendendo carbone di legna - o da fazioni delle Forze democratiche alleate (Adf), arrivate dall'Uganda e stabilitesi nell’Rdc. Di religione musulmana, i combattenti delle Adf vengono associati alla galassia jihadista. Alcuni osservatori militari fanno notare che la proliferazione delle milizie potrebbe essere il risultato paradossale di una politica lanciata dopo gli accordi di pace del 2002, che grazie ai finanziamenti della comunità internazionale ha incentivato vari programmi di disarmo, smobilitazione e integrazione di gruppi ribelli nell'esercito. Oggi si preferisce reinserire gli ex combattenti nelle reti comunitarie civili, ma ormai il danno è fatto e la garanzia dell’impunità contribuisce a far crescere il numero di miliziani.

L'omicidio del diplomatico italiano è un crudele promemoria del fatto che nell'est dell'Rdc la situazione non è affatto sotto controllo. Nei giorni che hanno preceduto l’attacco, però, l'attenzione congolesi era rivolta altrove, nella provincia del Katanga. Il 21 febbraio a Lubumbashi, la capitale economica del paese, sono arrivati 1.800 soldati della guardia repubblicana per dare la caccia ai ribelli mai-mai Bakata Katanga, che pochi giorni prima avevano attaccato una caserma militare.

Internazionale 1398 I 26 febbraio 2021 21