giovedì 3 giugno 2021

COSA POTEVA FARE ,VENDOLA?

L’azione politica che smentisce la

 condanna 

di Concita De Gregorio

La Repubblica 3/6

Più di chiunque altro, fu Nichi Vendola a battersi per contrastare l’inquinamento a Taranto.

I governi nazionali hanno lasciato correre fin troppo. È stato lui l’artefice delle leggi sulla diossina, sulle polveri sottili, sul danno sanitario da inquinamento. Non tutti erano d’accordo con lui anche nella sua maggioranza: ci sono gli atti, le interviste. La legge sulla diossina anticipava di un paio d’anni ciò che poi ha chiesto l’Ue. I governi dell’epoca erano in disaccordo. La regione fece in modo che le leggi fossero blindate da possibili impugnazioni del governo. Cos’altro avrebbe dovuto fare, Vendola?".

Mi piacerebbe dirvi che queste parole le ha pronunciate in pubblico qualche leader della sinistra, un uomo delle istituzioni. Invece no, sono di Rocco Palese, Forza Italia, ex parlamentare e avversario diretto di Vendola alle elezioni regionali del 2010: fu sconfitto, vinse Vendola. In un’intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia , edizione di Taranto, ieri, Palese è il solo a dire ciò che tutti sanno e non solo in Puglia. Che Vendola è stato, per usare parole dette in privato, "letteralmente odiato in Confindustria: non facevamo che lamentarci della sua rigidità, del suo estremismo ambientale".

La sentenza che lo condanna per ciò che è esattamente agli antipodi della sua azione politica — della sua vita — è un ribaltamento di senso che sgomenta persino i suoi avversari. Si può solo immaginare la rabbia, il dolore. Tra pochi giorni uscirà per il Saggiatore una sua antologia poetica, Patrie . Un libro personale e politico. "È la fine del mio esilio", mi ha detto giorni fa consegnandomelo. Aspettava ancora la sentenza. Sarebbe bello che, a maggior ragione, lo fosse davvero. Forza, guerriero gentile.