L'Onu: Malta maltrattta i migranti
Il Manifesto 29/5
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Respingimenti in mare, "orribili condizioni" di vita nei centri di
detenzione maltesi per migranti e persino istigazioni al suicidio: sono
alcune delle violazioni compiute da Malta contenute in un rapporto
dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Michelle
Bachelet, che il Times of Malta pubblica in apertura della sua edizione
online.
Nel documento, che il quotidiano
presenta anche in versione integrale, viene anche ricordato il decreto
legge italiano del 14 giugno 2019 contro le attività di salvataggio da
parte delle Ong. Ma il principale focus del rapporto di 27 pagine appare
essere su Malta, dove i migranti che riescono ad arrivare sull'isola
sono stati messi sistematicamente in centri di detenzione "dove sono
rimasti per mesi" e non sono stati esposti al contagio da Covid ma anche
sottoposti a gravi maltrattamenti. Nel rapporto è ripresa la
testimonianza di un richiedente asilo contro le guardie maltesi che ai
migranti in disperata protesta rispondevano: "Vi volete suicidare?
Avanti, uccidetevi".
Il rapporto,
intitolato 'Lethal Disregard' (Indifferenza Letale), copre le attività
nel Mediterraneo centrale nel 2019 e 2020, critica anche quelli che
descrive come "respingimenti" verso la Libia da parte delle autorità di
Malta e Italia, riportando le testimonianze di migranti raccolti da navi
private nelle zone Sar di Italia o Malta e riportati in Libia. "Sono
preoccupata da questa letale indifferenza verso gente disperata - ha
dichiarato Bachelet -. E onoro le organizzazioni e gli attivisti per i
diritti umani che continuano a lavorare per difendere i diritti dei
migranti". "L'evidenza - è scritto nel rapporto - suggerisce che la
mancata protezione di diritti umani non è una tragica anomalia, ma
piuttosto una conseguenza di una concreta politica di decisioni e
pratiche da parte delle autorità libiche, di stati membri dell'Unione
Europea, di istituzioni ed altri attori".